Alimentari: a dicembre commercio al dettaglio in calo del 2,9%, in tutta la Ue
I dati Eurostat confermano le previsioni e il sentiment degli operatori circa l’andamento dei consumi, alimentari e non. Se in Italia si stima un calo, nelle ultime settimane, pari a circa il 9% nel food, già a dicembre 2022, pur con l’effetto delle festività, si era registrata una flessione. Oggi anche i numeri ufficiali dell’Unione europea confermano le difficoltà delle famiglie alla prese con lo shock inflattivo. In generale, il dato destagionalizzato del commercio al dettaglio mostra una diminuzione dei volumi del 2,7% nell’area dell’euro e del 2,6% nell’Ue rispetto al mese precedente, secondo le stime di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Nel novembre 2022, il volume del commercio al dettaglio era invece aumentato dell’1,2% sia nell’area dell’euro che nell’Ue. Il dato è in calo anche rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: l’indice delle vendite al dettaglio, corretto degli effetti del calendario, è diminuito del 2,8% nell’area dell’euro e del 2,5% nell’Ue. Il livello medio annuo del commercio al dettaglio per il 2022, rispetto al 2021, è aumentato dello 0,7% nell’area dell’euro e dell’1,1% nell’Ue.

Soffrono sopratutto gli alimentari
Nell’Ue il volume del commercio al dettaglio è diminuito del 2,9% per prodotti alimentari, bevande e tabacco e del 2,8% per i prodotti non alimentari, mentre è cresciuto del 2,3% per i carburanti per autotrazione, rispetto al mese di novembre. Confronto all’anno precedente, il volume del commercio al dettaglio è diminuito del 6,6% per alimenti, bevande e tabacco e dello 0,9% per i prodotti non alimentari, mentre è cresciuto del 7,3% per i carburanti per autotrazione.
