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Stati Uniti: cresce l’import di formaggi e burro, a febbraio

Dopo dodici mesi di forte calo, le esportazioni dagli Stati Uniti sono aumentate dell’8% febbr.’24/febbr.’23 in equivalente latte (+4,5% corretto per l’anno bisestile), con buone performance per formaggio, Smp e siero, come evidenzia il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari. I flussi di Smp sono aumentati del 7% febbr.’24/febbr.’23, grazie soprattutto all’aumento dei volumi diretti nel sud-est asiatico e nei Paesi Mena. La domanda cinese è invece cedente, con volumi in calo ogni mese già dal gennaio 2023. L’export di formaggio è stato forte, con una crescita del +32% febbr.’24/febbr.’23, sostenuta dalla grande domanda messicana per i prodotti in arrivo dagli Stati Uniti. Sono stati spediti maggiori quantitativi di formaggio anche in Giappone, mentre si sono contratti quelli diretti in Corea del Sud e in Australia.

Le esportazioni di siero sono aumentate del 10% febbr.’24/febbr.’23; i grandi volumi diretti in Indonesia e Messico hanno più che compensato il calo degli acquisti cinesi. Le spedizioni di burro, nonostante i maggiori quantitativi diretti verso la principale destinazione, ossia il Canada, si sono complessivamente ridotte per il quindicesimo mese consecutivo. Le esportazioni di Wpc sono in continua crescita, con una forte domanda da parte di tutti i principali paesi acquirenti, fatta eccezione per il Giappone. Per quanto riguarda le importazioni, invece, buone notizie per l’Unione europea, che a febbraio 2024 è il principale fornitore di formaggio e burro, dopo il calo di gennaio, anche se la Nuova Zelanda sta facendo grandi passi avanti nel segmento del burro, raggiungendo il 27% di tutto il fabbisogno di importazioni degli Stati Uniti.

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