L’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo), a seguito di una richiesta della Svizzera, ha notificato l’inserimento del termine ‘Emmentaler’ nella banca dati delle denominazioni protette. La pubblicazione della notifica conferisce il diritto di opporsi alla protezione della denominazione nel territorio dell’Unione Europea, ai sensi dell’adesione della Ue all’atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona nel 2019.

Le opposizioni devono essere inviate alla Commissione europea entro quattro mesi dalla pubblicazione, in questo caso cioè entro il 12 agosto. Questo sviluppo fa seguito alla mancata registrazione del marchio “Emmentaler” da parte dell’Emmentaler Svizzera nella Ue. Nel 2023, infatti il Tribunale Ue aveva emesso una sentenza di primo grado in tal senso e la Corte di Giustizia Europea aveva respinto un ricorso della Svizzera: anche secondo la corte di giustizia Ue, cui erano ricorsi gli svizzeri, il termine ‘emmentaler’ non può essere tutelato come marchio dell’Unione europea per dei formaggi.

Emmentaler, la sentenza Ue

Per il carattere descrittivo del marchio, si legge nella sentenza, il Tribunale ha ritenuto, alla luce degli indizi presi in considerazione, che il pubblico tedesco comprenda immediatamente il termine come designante un formaggio. Dato che, affinché un segno sia rifiutato alla registrazione, è sufficiente che esso abbia carattere descrittivo in una parte dell’Unione, e così è in Germania, per la Corte di Giustizia la commissione la commissione dell’ufficio brevetti Euipo ha agito bene, rifiutando la registrazione. Una sentenza importante, quella della Corte di giustizia dell’Unione Europea, non solo per la sconfitta di Emmentaler Switzerland ma anche perché apre un nuovo capitolo nella spinosa questione dei termini descrittivi e del conflitto fra la loro tutela e la libertà di mercato.