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Dairy: ancora in crescita l’indice prezzi della Fao grazie a formaggi e burro

Crescono i prezzi mondiali del dairy e l’aumento delle quotazioni internazionali di oli vegetali, prodotti lattiero caseari e carne spinge in rialzo dell’1,1%, a marzo, l’indice di riferimento per i prezzi delle materie prime alimentari mondiali Fao. E’ il primo aumento in sette mesi, come riferisce l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).

Ma i prezzi dei prodotti lattiero-caseari sono aumentati per il sesto mese consecutivo, del 2,9% rispetto a febbraio, guidati dall’aumento dei prezzi mondiali di formaggio e burro. L’Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari ha registrato una media di 124,2 punti a marzo, in aumento di 3,5 punti rispetto a febbraio, segnando il sesto aumento mensile consecutivo, ma è rimasto di 11,1 punti (8,2%) al di sotto del suo valore nel mese corrispondente dell’anno scorso. Nel mese di marzo, i prezzi mondiali del formaggio sono aumentati di più, riflettendo la costante domanda di importazioni dall’Asia, l’aumento delle vendite interne in Europa occidentale che ha portato alle vacanze primaverili e il calo stagionale della produzione in Oceania. Nonostante il calo della domanda asiatica, i prezzi internazionali del burro sono aumentati ulteriormente a marzo, principalmente a causa della solida domanda stagionale e delle scorte europee in qualche modo ristrette. Al contrario, dopo cinque mesi di aumenti consecutivi, i prezzi internazionali del latte intero in polvere sono diminuiti poiché la domanda globale di importazioni si è attenuata nonostante il calo stagionale della produzione in Oceania. Anche i prezzi del latte scremato in polvere sono diminuiti, poiché i mercati sono rimasti tranquilli, con una domanda spot inferiore.

L’Indice FAO dei prezzi alimentari, che misura le variazioni mensili dei prezzi internazionali di una serie di prodotti alimentari commercializzati a livello globale, a marzo ha registrato una media di 118,3 punti, in calo del 7,7% rispetto al valore corrispondente di un anno fa. L’Indice FAO dei prezzi degli oli vegetali ha guidato l’aumento di marzo, aumentando dell’8% rispetto a febbraio e raggiungendo il massimo di un anno, mentre le quotazioni degli oli di palma, soia, girasole e colza sono aumentate. I prezzi internazionali dell’olio di palma sono aumentati a causa del calo stagionale della produzione nei principali paesi produttori e della forte domanda interna nel sud-est asiatico, mentre quelli dell’olio di soia si sono ripresi dai minimi pluriennali, sostenuti dalla robusta domanda del settore dei biocarburanti, in particolare in Brasile e negli Stati Uniti. Anche l’Indice FAO dei prezzi della carne è aumentato, in aumento dell’1,7% rispetto al mese precedente, con i prezzi internazionali in aumento per le carni di pollame, maiale e bovino.