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Dairy: crescono le importazioni dalla Cina, a dicembre. Ma non i formaggi, che perdono il 17% nel 2022

Buone notizie dal fronte cinese, anche se non per tutti i prodotti: le riaperture delle ultime settimane sembrano trovare riscontro anche nei dati delle importazioni dalla Cina, aumentati a dicembre 2022. Secondo il report Trade Data Monitor, infatti, quasi tutte le principali commodity hanno mostrato incrementi significativi rispetto al debole mese di dicembre del 2021. Male invece i formaggi, che erano in crescita del 23% ad ottobre, il latte e la crema.

L’import di Wmp è aumentato per la prima volta dal febbraio 2022, registrando un +22% rispetto al mese di dicembre 2021, anche se il 2022 resta comunque in negativo nel confronto con l’anno precedente, lasciando sul terreno ben il -17%. Stesso andamento per le importazioni dalla Cina di Smp: in calo nel 2022, -21% rispetto al 2021, ma in crescita a dicembre, +44% dic.’22/dic.’21, con maggiori volumi provenienti da Nuova Zelanda, Bielorussia e Stati Uniti. I quantitativi acquistati nel 2022 sono i più bassi degli ultimi quattro anni, con la Ue che subisce un duro colpo: -42%. Anche la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti hanno registrato perdite, al contrario dell’Australia che ha conquistato quote di mercato.

Anche le importazioni di siero dalla Cina registrano un aumento, il quinto consecutivo, con una domanda più forte di prodotti statunitensi, oltre il 50% del totale nel 2022, ed europei. Nel 2022, tuttavia, le importazioni sono sotto di quasi 120mila Tons rispetto al record del 2021 e del 4% rispetto ai livelli del 2020. Ancora male le importazioni di formaggio, che a dicembre registrano -15% e sono fortemente diminuite nel 2022, con un -17% rispetto al 2021 che ha interessato tutti i principali paesi fornitori. I volumi sono stati comunque superiori del 12% rispetto ai livelli del 2020. Burro e Amf sono le materie prime risultate più dinamiche nel 2022, con una domanda più forte a vantaggio del fornitore indiscusso: la Nuova Zelanda. L’import di infant formula, infine, ha chiuso il 2022 leggermente in positivo rispetto al 2021, ma rimane significativamente inferiore rispetto agli anni precedenti (-20% vs. il 2020).