Nuova Zelanda
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Nuova Zelanda, export sempre in crescita. A marzo frenano burro e formaggio

Dopo la forte performance di gennaio e febbraio, le esportazioni della Nuova Zelanda hanno continuato a crescere, anche se a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti, mettendo a segno un +9% in milk equivalent a marzo, secondo il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari. Ancora più di interesse vista la recente entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con la Ue. Il recupero dei volumi di Wmp è rimasto il fattore chiave, mentre le altre categorie hanno mostrato risultati contrastanti, con una debolezza osservata nel formaggio e nel burro. I Paesi Mena, insieme alla Cina, rappresentano in modo deciso l’aumento della Nuova Zelanda nel primo trimestre del 2024. Le esportazioni verso il sud-est asiatico nei primi tre mesi del 2024 sono state in linea con i livelli del periodo sia del 2022 che del 2023, mentre sono stati spediti quantitativi inferiori in Australia, Giappone e Corea del Sud. L’export di Wmp, confrontato con una base debole del 2023, è aumentato del 21% mar.’24/mar.’23 grazie soprattutto alla buona domanda dei Paesi Mena (principalmente Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita), Bangladesh e Sud-Est asiatico. Nonostante il rallentamento degli acquisti cinesi e algerini registrato a marzo, entrambe le destinazioni hanno contribuito in maniera determinante allo sviluppo, nel primo trimestre.

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I flussi di Smp continuano ad ampliarsi ma ad una velocità più ridotta a causa dell’indebolimento degli acquisti vietnamiti, compensati tuttavia dalla solida domanda dei Paesi Mena. Analogamente al Wmp, i volumi diretti in Cina sono cresciuti modestamente a marzo. Le esportazioni di formaggio, dopo un leggero aumento a febbraio, sono nuovamente diminuite (-13% mar.’24/mar.’23) a causa di un drastico calo degli acquisti australiani. Il quadro è leggermente differente se si analizza il primo trimestre, infatti i volumi diretti in Australia sono lievemente aumentati, quelli spediti in Cina sono rimasti stagnanti mentre si sono osservate perdite significative in Corea del Sud, Giappone e, in misura minore, nelle Filippine.
Marzo non è stato un buon mese per l’export di burro della Nuova Zelanda in quanto si è registrata una minore domanda da parte di Cina, Australia e Sud-Est asiatico. La continua debolezza della richiesta di Australia, Corea del Sud e Sud-Est asiatico spiega la diminuzione da inizio anno. Per quanto riguarda il butteroil, infine, le spedizioni si stanno espandendo fortemente, in aumento per il terzo mese consecutivo, con volumi maggiori diretti verso tutte le principali destinazioni tranne il Messico.

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