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Global Dairy Top 20: Lactalis saldamente in testa. Esce Kraft, entra Froneri. Giù Arla e Friesland Campina

Rabobank pubblica l’aggiornamento del Global Dairy Top 20, che vede anche nel 2021 Lactalis saldamente al primo posto come leader indiscusso del settore, seguita da Nestlè. Al terzo posto Danone, che ha scalzato Dairy Farmers of America, scesa in quarta posizione. Complessivamente, evidenzia Rabobank, il fatturato combinato dei 20 top player del settore dairy è aumentato del 9,3% in dollari Usa, nel 2021, dopo il calo dello 0,1% registrato nel 2020. Tradotto in euro, il fatturato combinato è aumentato del 5,0%. Fusioni e acquisizioni da parte delle prime 20 società sono rimaste relativamente stabili nel 2021 rispetto all’anno precedente, mentre sono diminuite nella prima metà del 2022, con circa 10 accordi siglati rispetto ai circa 30 dell’anno precedente. L’aumento dei fatturati, secondo l’analisi Rabobank, è legato alla riapertura dei servizi di ristorazione dopo le chiusure del 2020 e al trend sostenuto delle vendite nel retail, con il consolidamento della domanda mondiale di prodotti lattiero caseari e un livello di prezzi piuttosto elevato.

Global Dairy Top 20: salgono Mengniu, Amul, Savencia, Sodiaal e Muller. Scendono Arla e Friesland Campina

Se le prime due posizioni restano salde, la classifica mostra però diverse novità. Tante le aziende che, con fusioni o aumenti di fatturato hanno risalito le posizioni. E’ il caso ad esempio della cinese Mengniu, dell’indiana Amul e delle francesi Savencia e Sodiaal. Quanto ai fatturati, Lactalis e Yili sono quelle che hanno registrato i maggiori aumenti di fatturato e acquisizioni della Top 20, nel 2021. Le vendite del colosso francese, nel 2021, hanno raggiunto i 22,6 miliardi di euro, con una crescita di 4,7 miliardi (+16,2%) anche grazie alle acquisizioni, tra cui quella della linea di formaggi naturali di Kraft Heinz US e del Gruppo Bel, che hanno aumentato il fatturato di 2,1 miliardi di dollari, e che sono proseguite nel 2022 con la divisione Fresh Dairy di Bmi, l’australiana Jalna Dairy Foods e il Gruppo Ambrosi, in Italia.
Nestlè è riuscita a conservare la seconda posizione con un vantaggio di 0,4 miliardi di dollari su Danone.
Ottimi i risultati per le due aziende cinesi: Yili e Mengniu. Yili resta ferma in quinta posizione ma ottiene il maggiore incremento di fatturato (in dollari) della Top 20, grazie all’acquisizione di una quota di maggioranza di Ausnutria e alla forte crescita delle vendite domestiche, salite di 4,4 miliardi di dollari, per un fatturato di 18,2 miliardi di dollari. Mengniu ha invece guadagnato due posizioni, raggiungendo il settimo posto nella classifica e scavalcando le cooperative europee Arla Foods e Friesland Campina, con un aumento di fatturato del 24% (2,6 miliardi di dollari) dopo il calo del 3,7% registrato nel 2020.
Amul, la più grande cooperativa indiana, ha aumentato il suo fatturato del 18,8% (1 miliardo di dollari) avanzando di ben cinque posizioni, dalla 18esima alla 13esima. Saputo, stabile al decimo posto della Top 20, si posiziona davanti a Unilever. Le francesi Savencia (12esimo posto) e Sodiaal (14esimo posto) hanno hanno risalito, rispettivamente, 2 e 3 posizioni, grazie ad alcune acquisizioni. Anche Muller ha guadagnato tre posizioni, con un aumento di fatturato dell’8,8%, mentre Kraft Heinz è uscita dalla classifica e Dmk è scesa di sei posizioni a causa del calo di fatturato (-18,8%). La Top 20 di quest’anno, infine, vede anche una new entry. Si tratta di Froneri, società attiva nel settore dei gelati, joint venture creata nel 2016 tra il gruppo inglese R&R Ice Cream plc e la multinazionale svizzera Nestlé, che chiude la classifica al 20esimo posto.