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Il formaggio Stilton in crisi: chiude uno dei sei caseifici produttori

La crisi dello Stilton, formaggio inglese prodotto solo in tre contee – Derbyshire, Nottinghamshite e Leicestershire – ha diverse ragioni. E impatta in maniera significativa sui soltanto sei produttori di questa Dop. Un caseificio che produce Stilton dal 1780 chiuderà infatti i battenti, con la perdita di 60 posti di lavoro. L’azienda, Tuxford and Tebbutt di Melton Mowbray, nel Regno Unito, è di proprietà della cooperativa multinazionale agricola Arla, che ha cercato di vendere il caseificio prima di prendere la decisione definitiva, secondo quanto riferisce BBC Farming Today. Arla ha attribuito la chiusura dell’impianto a quello che identifica come un declino nel mercato degli specialty cheese nei quali, a pieno titolo, rientra il formaggio Stilton.

L’analista del settore lattiero-caseario Chris Walkland ha spiegato ai microfoni della BBC quanto sta accadendo allo stabilimento di Tuxford and Tebbutt, a Melton Mowbray: “Si tratta di un caseificio molto piccolo rispetto alle aziende più moderne e non ha le economie di scala di cui godono gli impianti più recenti. La sua situazione è molto indicativa di ciò che sta accadendo nel mercato più ampio e per la Dop inglese in generale. Lo Stilton è sempre stato un prodotto stagionale d’élite e la crisi del costo della vita si è accompagnata al fatto che questo come altri formaggi d’élite rientrino nella categoria di spesa discrezionale.”

Secondo Walkland sono diversi i fattori, a tutti i livelli, che stanno causando la crisi delle vendite di questo foramggio: “Molto Stilton viene anche esportato e qui entriamo anche nel regno della macropolitica, della Brexit, delle barriere commerciali e dei certificati veterinari. Così il costo delle esportazioni è semplicemente aumentato vertiginosamente. Questo è un altro motivo per cui le vendite di Stilton sono state messe in discussione. Un altro fattore è che sono sorti molti altri formaggi erborinati diversi, e questo ha influito sulle vendite della Dop inglese.

Ma per Walkland quella di Arla è anche una decisione in linea con la filosofia aziendale: “Questo investimento in una fabbrica di nicchia che produce prodotti stagionali di nicchia non si adatta alla loro strategia generale”.