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Prezzo del latte: Lactalis torna all’indicizzazione. Ad aprile previsti 55,3 centesimi in Lombardia

“Gentili fornitori latte, facciamo seguito alla ns del 31 gennaio 2023. In questa comunicazione era stabilito che, nel corso del mese di aprile, sarebbe stata fatta una verifica della coerenza fra il prezzo del latte proposto ed i valori effettivamente espressi dal mercato. Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di evidenziare in più occasioni come il contesto di riferimento del settore lattiero caseario sia profondamente mutato rispetto a quanto era stato ipotizzato ad inizio anno, segnando un calo importante di tutti i principali indicatori. In un contesto così incerto, riteniamo che ripristinare un sistema di indicizzazione sia la modalità più coerente per arrivare a fotografare l’andamento del mercato net medio lungo periodo”. Comincia così la missiva inviata da Italatte (Lactalis) ai suoi conferenti lombardi, al rientro dopo il ponte del primo maggio. Una comunicazione che arriva dopo tre incontri con le parti, risolti in un nulla di fatto, e che sceglie la via dell’indicizzazione, seppure modificata rispetto a quella utilizzata in precedenza, per determinare ogni mese il nuovo prezzo del latte. Le modifiche decorrono da aprile: fatti i calcoli, gli allevatori lombardi percepiranno 55,3 centesimi di euro al litro, contro i 57,5 del precedente accordo, mentre i colleghi piemontesi un centesimo in meno (54,3).

“A partire dal mese di aprile, proponiamo di applicare un meccanismo di indicizzazione, introducendo modifiche migliorative rispetto alle condizioni precedenti che evidenziamo di seguito:

  1. Modifica del valore base dell’indice da 352,2 euro/ 1.000 litri di latte ad un valore medio di 360 euro/1.000 litri di latte. Tale valore verrà modulato nel corso dei mesi al fine di rendere più lineare l’andamento del prezzo durante il periodo estivo.
  2. Eliminazione dei limiti di fluttuazione del Grana Padano, in modo da rendere questo parametro maggiormente aderente all’attuale situazione di mercato”.

Indice per la determinazione del prezzo del latte somministrato: i tre fattori di riferimento

Le modifiche sostanziali introdotte all’indice sono due: l’aumento del prezzo base, cui poi vanno sommati gli altri valori, e il tetto alla fluttuazione del Grana Padano, che tante critiche aveva suscitato poiché non considerava tutti gli aumenti della Dop.

Si legge ancora nella lettera: “II prezzo del latte somministrato verrà calcolato mensilmente tenendo in considerazione i seguenti fattori di riferimento secondo la modulazione mensile indicata:

1. Valore base medio 360 euro/1.000 litri di latte

2. Valore EU ‘historical prices nella colonna Weighted average dei paesi’ del sito EU27 (pari a 320 euro).

3. Valore dei prezzi medi mensili (media fra minimo e massimo) del Grana Padano stagionatura di 9 mesi ed oltre, quotato alla Borsa Merci della CCIAA di Milano (pari a 6,82 euro/kg)”.

Come si calcola il prezzo mensile

“II prezzo del latte verrà calcolato mensilmente, sulla base delle variazioni rilevate alla fine di ogni mese dei fattori 2 e 3, con un peso del 70% per il valore 2 ed un peso dei 30 % del valore 3. II valore 2, sarà quello rilevato al secondo mese precedente (per gennaio valore mese di novembre anno precedente). II valore 3 (Grana Padano), sarà quello medio delle quotazioni settimana CCIAA di Milano dello stesso mese (gennaio quotazioni medie gennaio). II sistema di calcolo considererà la variazione dei valori base (2 e 3) sopra riportati al fine di modificare in più o in meno, il valore base (1.) che diventerà il prezzo del latte. II fattore di riferimento Grana Padano 9 mesi (6,82) verrà trasformato in equivalente valore del latte utilizzato per la produzione di tale formaggio. Il fattore di conversione utilizzato è pari a 13,5 per chilogrammo di formaggio”.

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