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Più latte, meno richiesta: la filiera è schiacciata dai conti

Tutta la filiera lattiero casearia, dal produttore al trasformatore fino all’utilizzatore finale, è schiacciata dai conti. I prezzi del latte sono crollati dai livelli record del 2022, mentre le vacche digeriscono mangimi e foraggi di nuova coltura, acquistati a prezzi record. I trasformatori, dal canto loro, sono entrati nel 2023 con scorte costose, realizzate con un latte pagato a caro prezzo, vendute con forti sconti per ‘limitare i danni’. Anche i consumatori, nel frattempo, sono schiacciati dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse, con conseguenti comportamenti di acquisto più parsimoniosi. E’ questo il quadro delineato dall’ultimo rapporto di Rabobank, che evidenzia come i consumatori non stiamo abbandonando i prodotti lattiero caseari sugli scaffali, ma siano sempre di più alla ricerca di valore.

Rabobank, il rapporto: prezzi del latte alla stalla in diminuzione. E crescono le macellazioni

Nel 2023 si registra una maggiore crescita della produzione di latte, su base annua, nei principali paesi esportatori rispetto ai bassi valori del 2022. Per questo, i prezzi del latte alla stalla sono diminuiti e stanno raggiungendo, seppur lentamente, le tendenze del mercato globale delle materie prime. Nel frattempo, i costi degli input rimangono notevoli in tutto il mondo e, combinati con i prezzi del latte più bassi, determinano una pressione sui margini per le azienda agricole. Per tutta risposta, ovviamente, crescono i tassi di macellazione delle vacche da latte.

La Cina tornerà a comprare?

Il commercio globale di prodotti lattiero caseari nel 2022 è stato migliore del previsto, nonostante il ritiro della Cina. Le esportazioni verso i principali compratori, tra cui Messico, Indonesia, Giappone, Algeria e Corea del Sud, tra gli altri, hanno superato i livelli del 2021. Fino a novembre 2022, il commercio
di prodotti lattiero caseari è cresciuto dell’1,5% rispetto all’anno precedente, a volume, nonostante una riduzione di circa il 20% delle importazioni dalla Cina. Si prevede che le importazioni cinesi di prodotti lattiero caseari nel primo trimestre del 2023 saranno inferiori ai livelli del primo trimestre del 2022, con un rinnovato interesse all’acquisto che si svilupperà nel secondo trimestre del 2023.

Rallentano i consumi delle famiglie

Il contesto macroeconomico rimane complesso. L’inflazione è rallentata, ma principalmente a causa del calo dei prezzi dell’energia. Il mercato del lavoro è ancora molto teso in alcuni settori e le banche centrali continuano ad alzare i tassi. Aumentano i segnali di rallentamento dei consumi delle famiglie, che dovrebbero continuare a peggiorare nei prossimi mesi.

Un po’ più di latte e un po’ meno domanda hanno contribuito all’indebolimento dei prezzi dei prodotti lattiero caseari nel primo trimestre del 2023. Tuttavia, i livelli delle scorte nelle principali regioni esportatrici non sono eccessivi. Si prevede che i prezzi globali più bassi di formaggio, latte in polvere e siero di latte, anno dopo anno, sosterranno le esportazioni. Tuttavia, molto dipende dalle politiche interne cinesi e da una più ampia resilienza della domanda per sostenere i prezzi dei prodotti lattiero caseari nel 2023.

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