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Lattiero caseario, flussi commerciali a +3,3% nel 2021. In calo l’export Ue

Secondo l’ultimo report Eucolait, il commercio mondiale lattiero caseario è cresciuto del 3,3% nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, nonostante il significativo calo degli scambi Ue-Regno Unito. Tuttavia, segnala Assocaseari, il terzo trimestre è stato piuttosto calmo a causa delle sfide nella filiera di approvvigionamento, i prezzi elevati e il calo della produzione. Gli scambi sono aumentati per tutti i principali prodotti del lattiero caseario ad eccezione del burro e del butteroil. Il formaggio è il segmento più dinamico, in quanto la crescita della domanda di importazione non si limita alla Cina o all’Asia, ma si sta verificando in tutto il mondo. La Cina è stata il motore della domanda mondiale del dairy, rappresentando una quota sempre crescente del commercio globale e compensando i cali di altri mercati, in particolare dei Paesi Mena.

La maggior parte dei Paesi esportatori, in particolare Stati Uniti e Australia, ha registrato tassi di crescita elevati, mentre la performance della Ue è stata modesta. Le esportazioni di latte in polvere della Turchia sono aumentate considerevolmente, portando il Paese tra i principali fornitori mondiali, ai livelli dell’Uruguay. Le esportazioni della Ue sono diminuite del 3,7% da inizio anno, in seguito al calo della produzione di latte e delle spedizioni verso il Regno Unito, ai prezzi elevati e alla domanda debole di alcuni mercati. I prodotti che hanno registrato un buon risultato sono stati formaggio, siero di latte e Fat-Filled Milk Powder (Ffmp). Nel primo anno post-Brexit, il commercio Ue-Regno Unito è stato debole in entrambe le direzioni, sebbene con enormi differenze tra i diversi prodotti.

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