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Ue, export di formaggio in calo del 4%, a gennaio. Ma è boom per le vendite di burro negli Usa

Il nuovo anno si è aperto in negativo per le esportazioni lattiero caseario dell’Unione Europea, secondo il report Trade Data Monitor. Gennaio, infatti, è stato un mese in calo per l’export Ue di formaggio, siero, Wmp e butteroil, anche se si è registrata una forte crescita per burro e Smp.

Entrando nel dettaglio dei prodotti, è sopratutto l’export di Formaggio ad aver sofferto, con una diminuzione del 4% rispetto allo stesso mese 2022. Giappone, Ucraina e Cina sono stati i principali driver del calo, al contrario del Regno Unito che ha richiesto volumi maggiori di formaggio proveniente dalla Ue. I flussi di Burro sono invece esplosi dopo sei mesi di contrazione, facendo segnare un +20% nel confronto con gennaio 2022, con buone performance osservate in tutte le principali destinazioni, soprattutto gli Stati Uniti. Le spedizioni di Smp hanno continuato a crescere, per il quinto mese consecutivo; a gennaio è stato rilevato un aumento del 16% rispetto al primo mese del 2022. I Paesi Mena e la Cina sono le destinazioni che maggiormente hanno contribuito a questa crescita, al contrario del Sud-est asiatico che ha registrato un calo. Le esportazioni di Siero sono quasi in linea con i volumi dello scorso anno. Le deboli esportazioni verso il Sud-est asiatico e la Corea del Sud sono state parzialmente compensate da quelle più forti dirette in Cina, che crescono del +19% genn.’23/gen.’22.

Quanto all’import, a fronte di un gennaio 2022 molto forte, i flussi a gennaio 2023 indicano percentuali negative per quasi tutti i prodotti, con meno prodotti provenienti dal Regno Unito. Giù i formaggi (-6%), il burro (-19%), Smp (-36%), Wmp (-56%).