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Il 43% dei consumatori italiani può acquistare solo lo stretto necessario. E i volumi scendono (-6% nel 2023)

L’attuale situazione economica è in evidente peggioramento e mette i consumatori italiani e non di fronte a sfide e scelte da compiere. Secondo l’analisi di Matteo Bonù, global client business partner di NielsenIQ, il 62% dei consumatori a livello globale e ben il 70% di quelli italiani si sente già in una situazione di recessione e il 38% (43% in Italia) ritiene di avere disponibilità economiche solo per acquistare lo stretto necessario. Di conseguenza, il primo rimedio, quasi istintivo, per far fronte alla situazione attuale è la riduzione dei volumi acquistati, che in Italia hanno registrato un calo del 6% nelle prime quattro settimane del 2023 (vs 2022).

Consumatori italiani: crescono l’alimentazione sportiva e i cibi che gratificano

È una tendenza che si osserva in molti paesi e che riguarda tutte le principali categorie del Largo Consumo, anche se la crisi non impatta nello stesso modo su tutte. Pur in una situazione così complessa alcune categorie di prodotto hanno registrato performance migliori nel 2022 rispetto al 2021. In Italia per esempio è cresciuto – in termini di volumi venduti – tutto il mondo dell’Alimentazione sportiva (+46,9%), con Energy Drink (+25,3%) e Integratori (+9,5%), ma anche l’universo delle Caramelle (+8,8%), dei Gelati (+6,2%) e delle Merendine (3,9%) cioè in generale tutto ciò che può gratificare il consumatore. Si tratta infatti di prodotti che aiutano le persone a compensare una situazione stressante e che contribuiscono ad alimentare il benessere fisico e mentale, al primo posto tra le priorità per il 2023, come sempre accaduto in momenti di forte crisi.

La ricerca di gratificazioni avviene comunque attraverso strategie prudenziali. Per esempio monitorando il costo totale del carrello della spesa (34% nel Regno Unito e 37% in Francia), scegliendo principalmente prodotti a Marchio del Distributore (29% negli USA e 42% in Spagna) o acquistando marche in promozione (50% in Italia e 43% in Germania). Si tratta di azioni non necessariamente legate alla ricerca di beni di primo prezzo quanto piuttosto al miglior rapporto qualità-prezzo possibile, per poter mantenere inalterato il proprio livello di gratifica ma contenendo la spesa. Anche in uno scenario di crisi, per il nostro Paese rimangono ancora delle note di positività: da un lato, l’export italiano ha registrato un +19,8% nel valore delle esportazioni rispetto al 2022 con particolare successo dell’Agroalimentare. Allo stesso tempo i risultati sono ottimi anche sul fronte delle presenze turistiche nel Bel Paese, che già avevano accelerato nel post covid ma che hanno segnato un vero e proprio boom nel 2022, con 400 milioni di turisti registrati (+38,2% vs 2021). “Di conseguenza”, spiega Matteo Bonù, global client business partner di NielsenIQ, “stanno cambiando le priorità e le preoccupazioni del consumatore medio, che cerca di contenere le proprie spese, manifesta nuove priorità e adotta nuove strategie, sia nella gestione delle proprie finanze sia specificamente nel fare la spesa”.