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Milcobel lancia, in Belgio, una gamma di formaggi Co2 zero

La cooperativa lattiero casearia Milcobel lancia una gamma di formaggi Co2 neutral. Sul mercato a partire da febbraio 2022, Brugge Co2 Zero, composta da formaggi prodotti localmente e con una limitata impronta ecologica, è una risposta al trend di consumo che premia sostenibilità e riduzione di Co2.

Spiega Thijs Keersebilck, amministratore delegato Consumer Products & Service di Milcobel: “La questione della sostenibilità è in cima alle priorità dei nostri clienti e anche i consumatori pensano più che mai a ciò che mangiano e alla sua provenienza. Inoltre, molti consumatori sono alla ricerca di modelli di consumo che possano contribuire al dibattito sul clima. Offrendo un formaggio a zero emissioni di Co2, i consumatori consapevoli possono fare una scelta più sostenibile”. Per Micolbel si tratta anche di una questione politica: “L’Europa sta alzando il tiro con i suoi programmi “Fit for 55” e “Farm to Fork” all’interno del Green Deal, quindi vogliamo fare la nostra parte. Attraverso la riduzione e la compensazione della Co2, stiamo riducendo drasticamente il nostro impatto”.

Brugge Co2 Zero: le emissioni calcolate ‘dalla mucca al formaggio’

Per la dicitura di formaggio Co2 neutrale, la cooperativa sta collaborando con Co2Logic, che impone diversi requisiti legati all’uso di questa etichetta. Tutte le emissioni di gas serra nella filiera (Co2, metano, protossido di azoto) sono calcolate ‘dalla mucca al formaggio’. “Più della metà dei nostri allevatori utilizza già oggi energia rinnovabile e due terzi stanno attuando misure di riduzione dell’energia. Inoltre, stiamo partecipando a tutti i progetti pilota con l’istituto di ricerca Ilvo sulla riduzione delle emissioni di metano delle mucche e sullo stoccaggio di Co2 nei pascoli“, afferma Thijs. “Ci concentriamo sulla sensibilizzazione e promozione di progetti sostenibili attraverso un premio di sostenibilità”.

Negli ultimi cinque anni, Milcobel ha ridotto del 23% il consumo energetico per chilogrammo di formaggio nei suoi siti di produzione. L’obiettivo per il 2035 è ridurre le emissioni del 35%. A ciò contribuiranno processi sempre più efficienti dal punto di vista energetico e ulteriori miglioramenti. Oltre a concentrarsi sul clima, Milcobel si sta muovendo sempre più verso il riutilizzo: circa la metà dell’acqua necessaria viene estratta dalla lavorazione del latte, purificata e resa potabile, dopodiché viene utilizzata, ad esempio, per pulire le attrezzature. La cooperativa, inoltre, sta compiendo sforzi per rendere gli imballaggi più sostenibili.

“Negli ultimi tre anni abbiamo utilizzato il 23% di plastica in meno per le confezioni dei nostri formaggi”, precisa Thijs. “Entro il 2023, tutti i nostri pack per formaggi dovrebbero essere riciclabili al 100% e la percentuale di imballaggi in plastica riciclata dovrebbe aumentare ulteriormente”.

Milcobel, il Ceo: “Per la sostenibilità è fondamentale il supporto dei nostri allevatori”

Tuttavia, spiega Milcobel, una produzione completamente neutra in termini di Co2 lungo tutta la sua filiera è praticamente impossibile. Pertanto, le restanti emissioni di Co2 vengono compensate attraverso un progetto di mulino a vento certificato Gold Standard in India, sempre in collaborazione con Co2Logic.

“Ci sarebbe piaciuto sostenere un progetto locale, ma in Europa e in Belgio l’agricoltura del carbonio è ancora agli inizi. Mancano il quadro normativo, così come gli accordi sulla misurazione, il monitoraggio e la compensazione. Altri paesi sono più avanzati in questo senso”, afferma il Ceo, Nils van Dam. “Ciò che è particolarmente importante per noi in termini di sostenibilità è il supporto dei nostri allevatori e un approccio pragmatico su misura per tutti i nostri allevatori. Possiamo già essere molto orgogliosi di ciò che i nostri allevatori hanno raggiunto finora”.

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