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Fattoria Latte Sano, accordo raggiunto sul prezzo del latte. Ma Confagricoltura non firma. Tutti i retroscena

Dopo giorni di tensioni e mobilitazioni degli allevatori, Fattoria Latte Sano ha raggiunto l’accordo sul prezzo del latte con cinque cooperative conferenti, che hanno sottoscritto un’intesa a 57 centesimi per litro. L’accordo è stato siglato anche da Coldiretti Lazio. “L’intesa”, afferma Simone Aiuti, direttore generale di Fattoria Latte Sano, “è stata raggiunta su valutazioni e condizioni di mercato attuali. L’accordo è valido fino al 30 giugno con l’impegno di incontrarci con le cooperative conferenti prima del 30 giugno, una linea di “tavolo aperto” con gli operatori che Fattoria Latte Sano ha inaugurato già da diverso tempo”.

Fattoria Latte Sano è il terzo operatore italiano nel mercato del latte fresco pastorizzato, con una quota a volume nel canale moderno pari a circa il 6,5% e in grado di confezionare 75mila litri all’ora, con una capacità produttiva per il latte Uht e Esl in bottiglia di 87 mila litri l’ora. Nel frattempo Coldiretti Lazio, firmataria dell’accordo, richiede anche un incontro a Centrale del Latte di Roma per progettare il futuro del latte fresco. Usando i soliti pericolosi e falsi argomenti sulla salubrità del prodotto estero: “Riteniamo – afferma il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – sia importante un confronto con Centrale del Latte per fare il punto sul latte fresco e sulla sua progettualità futura. Abbiamo bisogno di punti fermi per tutta la filiera anche alla luce delle sempre maggiori importazioni straniere di latte e dei rischi che queste comportano per la salute dei consumatori. Una situazione che va ad incidere sui prezzi del mercato, creando grandi problemi alla nostra economia, a partire da una concorrenza diretta sui costi di produzione”. I firmatari dell’intesa, raggiunta ad un prezzo sicuramente ben più alto di quanto il mercato sia complessivamente mostrando, spiegano che firmare è stato un modo per “mettere al sicuro il prezzo del latte dagli attacchi al ribasso che vengono dalla Lombardia, dove produrre costa meno”. L’accordo non riguarda soltanto produttori e la trasformazione ma coinvolge anche la grande distribuzione alla quale i contraenti hanno chiesto l’impegno a non superare il prezzo di due euro al litro sugli scaffali. Nonostante le evidenze, non ha firmato invece Confagricoltura Lazio in quanto ritiene che “il prezzo congruo per il latte alla stalla sia di 60 centesimi al litro”. Perché a complicare tutta la trattativa c’è il fatto che, nel mese di marzo, Ismea ha pubblicato l’analisi svolta nella regione Lazio nel periodo maggio 2022-gennaio 2023 su un campione di stalle della cooperativa, da cui è emersa una stima del costo di produzione del latte pari a 0,65 euro a litro. Contro, ad esempio, i 53 centesimi della Lombardia. Le cifre sono attualmente in fase di revisione ma indubbiamente hanno contribuito a rendere più incandescente il clima e semplificato la vita di chi sta giocando col fuoco in una situazione drammaticamente complicata. Nella quale il latte estero e i suoi derivati non minano certo la salubrità del consumatore ma stanno causando perdite anche del 20% ai trasformatori italiani, che sono sempre più in difficoltà.

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