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trasformazione & dintorni

Latte, si torna a parlare del prezzo. E l’industria comincia a muoversi per i ribassi

Se l’inflazione scende, per effetto del rallentamento degli energetici, il prezzo del carrello della spesa resta invece sempre troppo alto. E, di conseguenza, i consumi sono sempre più bassi e il mix di acquisti dei consumatori si sposta sempre di più verso il primo prezzo, eliminando quasi del tutto alcune categorie. Nel caso dei formaggi, in Italia, si registra un calo pari a circa l’8,4% nel primo bimestre 2023. Secondo le rilevazioni NielsenIq, il prezzo del carrello alimentare è cresciuto del 16% negli ultimi 12 mesi. I volumi sono in calo del 5%, a marzo, dopo che nel primo bimestre dell’anno si era sfiorato già il -5%. Una discesa costante che mai si era vista da quando esistono le rilevazioni. In una nota Federdistribuzione ricorda che ormai quasi un italiano su due non può più permettersi alcuni acquisti. Oggi l’inflazione sui beni alimentari è al 13,2% e il carrello della spesa segna ancora più 12,7%, svuotandosi sempre di più, anche nei discount. Dietro l’angolo c’è Pasqua, una festività che si preannuncia all’insegna del risparmio.

Ma anche i mesi successivi fanno paura: l’attuale prezzo del latte, che si aggira intorno ai 57,5 centesimi al litro di media, sta finendo per scaricare sulle famiglie tutto il peso di questa ondata inflattiva, trascinando i consumi al ribasso. La situazione preoccupa sempre di più la trasformazione lattiero casearia, che oggi ha un obiettivo chiaro: far scendere il prezzo del latte prima che sia troppo tardi. La carenza di latte che si è registrata lo scorso anno, fino a questo momento, ha frenato le richieste di ribassi. Ma il quadro sempre più drammatico obbliga ad intervenire ed è così che i sussurri iniziano a diventare grida e le aziende cominciano a muoversi. In questi giorni, ad esempio, Fabio Leonardi, Ad di Igor, ha scritto ai conferenti chiedendo un incontro per ridefinire il prezzo alla luce dell’attuale quadro di mercato. Una missiva cui sicuramente ne seguiranno altre anche perché in sofferenza, sempre più pesante, ci sono anche gli acquirenti della Gdo.

Prezzo del latte, la lettera di Igor: “Calo dei consumi ci preoccupa moltissimo”

“Spett.li Conferenti/Gruppi/Cooperative,

con la presente per comunicarvi che, dopo Pasqua, dovremo incontrarci per “concordare” un nuovo prezzo latte per i mesi di Aprile e Maggio 2023 a causa di mutate situazioni di mercato rispetto al 57,5/100 Lt. pagato a Febbraio e Marzo.

Per quanto riguarda i costi delle vostre materie prime agricole, il mais è sotto il livello dell’anno scorso di circa 100 Eur/Ton e la soia ha avuto un ribasso importante rispetto ai prezzi di Dicembre/Gennaio/Febbraio e del pari periodo dell’anno scorso; per energia e gas, ma soprattutto per il gas, se nel periodo Febbraio/Marzo 2022 il prezzo era sopra i 100 Eur/MWh, ora si è assestato tra i 40 ed i 45 Eur/MWh da due mesi costante.

Per quel che concerne le vostre produzioni, sulle nostre raccolte abbiamo registrato lo stesso aumento quantitativo degli anni scorsi (+18/20% ad oggi rispetto ad Ott/Nov 2022) e quindi i rischi di forti riduzioni quantitative di latte per mancanza di foraggi a causa della siccità del 2022 non sono stati riscontrati.

In ultimo, c’è un generalizzato calo di consumi, sia a livello nazionale che europeo, che ci preoccupa moltissimo. Riteniamo quindi necessario incontrarvi per dare seguito a questa mail e concordare nuove condizioni.

Cordiali saluti

per conto di Fabio Leonardi”