La Germania mette sotto osservazione il Nutriscore
In Germania, le autorità hanno introdotto la “sorveglianza del mercato e il monitoraggio degli abusi”, a livello nazionale, del sistema di etichettatura nutrizionale Nutriscore. Ral gGmbH, istituto indipendente per l’etichettatura e la garanzia di qualità, d’ora in poi si occuperà infatti della verifica della registrazione, del calcolo e dell’uso del sistema a semaforo, monitorando il mercato e perseguendo gli abusi in Germania.
Nutriscore, etichetta sviluppata in Francia e utilizzata in numerosi mercati dell’Europa occidentale, ma non in Italia dove è da sempre fortemente criticato, si basa su un sistema a semaforo, con i tradizionali colori giallo, rosso e verde, e classifica la qualità nutrizionale di alimenti e bevande su una scala da A a E.
La Germania ha introdotto questo sistema su base volontaria nel 2020 ed è ora utilizzato da 660 aziende di 1.030 marchi.
Ma non si tratterebbe di una bocciatura del sistema. Ophelia Nick, funzionario del ministero dell’alimentazione e dell’agricoltura (BMEL), ha infatti spiegato: “Sempre più alimenti portano il punteggio Nutriscore. Con un organismo indipendente per la sorveglianza del mercato e il monitoraggio degli abusi, il Nutriscore viene ulteriormente rafforzato come guida affidabile per i consumatori nella scelta degli alimenti”.
Anche in Italia qualcuno ha provato ad adottare Nutriscore su base volontaria ma sulla vicenda è intervenuta l’Antitrust stabilendo che l’etichetta deve essere accompagnato da un avviso che dettaglia la metodologia alla base del sistema, poiché altrimenti potrebbe essere fuorviante.
Nutriscore, inoltre, è attualmente in fase di revisione, dopo che il mondo scientifico ha sollevato numerose obiezioni ai parametri utilizzati per definire il colore di ciascun alimento. Se nella prima parte del 2022 l’introduzione di Nutriscore come etichetta nutrizionale in tutta la Ue sembrava ormai cosa fatta, in realtà, negli ultimi mesi sembra essere stato accantonato per via della contrarietà di molti paesi e anche di una fetta del mondo scientifico. Senza dubbio l’iniziativa tedesca porterà nuovi contributi alla discussione sull’etichetta, che dovrebbe arrivare nella primavera di quest’anno.