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Nutriscore: la commissione Ue rimanda tutto alla primavera 2023

Buone notizie per quanti si oppongono al Nutriscore, come il settore agroalimentare italiano. La commissione Ue ha deciso di spostare al secondo trimestre del 2023 la presentazione della proposta di regolamento sull’etichetta nutrizionale frontepacco che era prevista per la fine di quest’anno. L’Italia, da subito contraria al Nutriscore, può contare non solo su più tempo per combattere la sua battaglia ma anche su molte più chance di vincerla poiché lo slittamento si aggiunge alla critiche sempre più ampie del mondo scientifico. In questo senso va anche la dichiarazione di Roser Domenech Amado, della direzione generale salute e consumatori della Commissione europea, che intervenendo alla tavola rotonda sull’etichettatura nutrizionale per gli alimenti organizzata dalla Rappresentanza Permanente dell’Italia all’Europarlamento ha spiegato: “Il nutriscore è uno dei sistemi di etichettatura nutrizionale fronte-pacco e ce ne sono diversi, ma questo non vuol dire che il nostro sistema sarà basato sul Nutriscore”.

Un plauso alla decisione è arrivato da tutto il settore italiano. Il no al Nutriscore è anche una battaglia di Fratelli d’Italia che, con Francesco Lollobrigida, guida il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare. “E’ un sistema di etichettatura che intende qualificare gli alimenti sani della dieta mediterranea come alimenti dannosi. E questo per noi è inaccettabile“, hanno dichiarato gli eurodeputati di Fdi Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia, e Pietro Fiocchi, vice-coordinatore della Commissione ambiente per il gruppo Ecr, intervenendo a Bruxelles all’incontro organizzato dalla Rappresentanza permanente italiana. “L’etichetta a semaforo del Nutriscore, che premia taluni alimenti con disco verde a certificazione della loro salubrità, è stata messa in campo da Paesi come la Francia, allo scopo di penalizzare i prodotti italiani, come l’olio extravergine di oliva o il parmigiano che verrebbero puniti con l’attribuzione di un bollino rosso. La nostra posizione è sempre stata chiara: ci batteremo fino in fondo affinché l’etichettatura Nutriscore e similari non passino. Non permetteremo che le eccellenze alimentari italiane vengano mortificate a fronte di alimenti ultraprocessati che vengono millantati come alimenti salutari, ingannando senza scrupoli gli ignari consumatori”.