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Irlanda: il +33% del dairy trascina l’export, che cresce del 22% a valore, nel 2022

Export da record a valore per il food e beverage dell’Irlanda, nel 2022, con i prodotti lattiero caseari in testa alla categoria alimentare. Il valore complessivo delle esportazioni di alimenti e bevande è stato di 16,7 miliardi di euro, con un aumento del 22% su base annua secondo i dati dell’ente commerciale irlandese Bord Bia.

Il motore principale della crescita del valore è stato ovviamente l’aumento dei prezzi unitari: Bord Bia stima un aumento di circa il 18,5% lo scorso anno. “Anche i volumi sono aumentati, ma in misura minore rispetto agli aumenti dei prezzi unitari, a partire da ottobre 2022”, spiega l’ente in una nota.

Jim O’Toole, amministratore delegato di Bord Bia, ha commentato questi risultati come “una testimonianza della resilienza di una delle industrie di esportazione più importanti d’Irlanda”. E ha aggiunto: “Tuttavia, dietro questa crescita, le aziende irlandesi di alimenti e bevande hanno dovuto operare in un ambiente commerciale incredibilmente difficile, negli ultimi 12 mesi, e gli ostacoli rimangono. L’aumento dei costi energetici, le pressioni inflazionistiche a livello agricolo e manifatturiero, nonché l’impatto della guerra in Ucraina e del Covid-19 sulle catene di approvvigionamento internazionali hanno contribuito a un periodo profondamente difficile per il settore alimentare e delle bevande”.

Una crescita guidata dal settore lattiero caseario

Il paese ha esportato prodotti lattiero caseari per un valore di 6,8 miliardi di euro, con un aumento del 33% rispetto al 2021. Oltre 1,7 milioni di tonnellate di prodotto sono state spedite in oltre 130 mercati in tutto il mondo mentre i volumi complessivi sono aumentati del 5%. La categoria è stata guidata dalle vendite di burro e formaggio, ciascuna con una quota del 19%. Al secondo posto il settore della carne e dell’allevamento mentre al terzo posto i cibi pronti al consumo.

Il Regno Unito resta il mercato principale, per l’Irlanda. Ma crescono anche tutti gli altri

Quanto ai paesi di destinazione, il Regno Unito rimane il più grande mercato, per l’Irlanda, con esportazioni valutate in circa 5,4 miliardi di euro. Tuttavia, altri mercati stanno colmando il divario rispetto al Regno Unito. “Gli esportatori irlandesi si sono fatti strada attraverso una notevole incertezza in termini di nuovo contesto commerciale con il Regno Unito e, più recentemente, un’economia britannica in rapido rallentamento”, afferma il rapporto Bord Bia. “È probabile che quest’ultima rimanga una sfida chiave nel 2023”.

Le esportazioni di alimenti e bevande in Europa sono aumentate del 29% rispetto ai dati del 2021, con Francia, Germania e Paesi Bassi indicati come destinazioni chiave. Il valore stimato è di 765 milioni di euro, con un aumento del 20% rispetto al 2021. La Ue ha aumentato la sua quota di esportazioni irlandesi di cibo e bevande in termini di valore al 34%, con un crescita di due punti percentuali rispetto allo scorso anno. Le esportazioni verso i mercati extraeuropei sono aumentate del 23% e ammontavano a circa 5,6 miliardi di euro.

Mentre le esportazioni verso la Cina hanno ristagnato a causa della rigida politica Covid del Paese e della forte produzione interna di carne, ciò è stato compensato dalla crescita nelle Filippine, in India, in Malesia e in Giappone. Le esportazioni complessive verso l’Asia sono aumentate di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro. “La regione presenta ulteriori significative opportunità per le esportazioni irlandesi di alimenti e bevande a medio termine, sostenute in particolare dalle campagne UE cofinanziate in corso per carne e latticini”, spiega Bord Bia.

L’export del lattiero caseario irlandese: l’Ue è il primo mercato

Per i prodotti lattiero caseari, l’Ue rimane il più grande mercato dell’Irlanda, detenendo una quota del 34% delle esportazioni della categoria nel 2022. Ciò è guidato dall’elevata domanda in Germania, Francia, Paesi Bassi e Belgio.

Le esportazioni di prodotti lattiero caseari nel Regno Unito sono cresciute del 39% nel 2022, ma la quota complessiva della categoria è rimasta relativamente statica al 19%. I volumi per il 2021 sono stati leggermente distorti dalle sfide legate alla Brexit, che hanno portato a una certa crescita artificiale nelle cifre del 2022: i volumi del burro, ad esempio, sono aumentati del 70% nel periodo. Grandi volumi di prodotti lattiero caseari sono stati spediti nel Regno Unito nel quarto trimestre del 2020 prima delle barriere commerciali entrate in vigore il 1° gennaio 2021.

Il mercato del Nord America ha visto la crescita maggiore in termini di volumi, con un aumento del 46% su base annua a 800 milioni di euro, guidato da burro, formaggio e caseina. Il Nord America detiene ora una quota del 12% delle esportazioni di prodotti lattiero caseari irlandesi.

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