Cosa succede in Uk? Basso l’import di burro e formaggi, export a -50%
C’è poco da stare allegri guardando i flussi commerciali britannici nel mese di febbraio, secondo l’analisi degli esperti di Assocaseari. Sicuramente, sarà necessario ancora un periodo di assestamento, anche in virtù delle scorte fatte prima dell’uscita dalla Ue, che potrebbe essere aiutato dalla positiva situazione pandemica dell’Uk.
A dimostrazione di questo, i flussi, a febbraio, soprattutto per le esportazioni, registravano ancora numeri contenuti, ma in netto miglioramento rispetto al mese di gennaio. A marzo probabilmente aumenteranno ancora in seguito alle movimentazioni dei volumi stoccati, ma difficilmente si tornerà ai livelli pre-Brexit.
Le importazioni di formaggi sono vicine al livello “standard”, ma gli acquisti dalle principali origini, cioè Irlanda, Francia e Germania, rimangono notevolmente bassi, al contrario di quelli dai Paesi Bassi che stanno riscuotendo molto successo. Le importazioni di burro, siero di latte e Wmp continuano a diminuire notevolmente, mentre calano in modo meno pronunciato l’Smp, il latte e i prodotti fermentati. Più complesso il quadro delle esportazioni, poiché queste sono soggette a controlli doganali e SPS completi all’arrivo nella Ue. L’export, a febbraio, ha registrato una flessione media del 50% circa. In aumento le spedizioni di formaggio verso il Belgio, mentre calano verso altri Stati membri europei. L’export di latte crudo verso la Repubblica d’Irlanda sembra essersi interrotto completamente.
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