sial 2022
trasformazione & dintorni

Al via Sial 2022. Al padiglione dei formaggi tiene banco il prezzo del latte in Francia

Ha aperto i battenti oggi, per la prima volta di sabato, Sial 2022. La manifestazione parigina, che si concluderà mercoledì 19, quest’anno si presenta con il claim: own the change, per raccontare il cibo di oggi e quello di domani. Nutrita, come d’abitudine, la pattuglia delle aziende italiane che sono arrivate in Francia, circa 800, forti anche di un’export da record nel 2022. Anche in questa edizione, i formaggi italiani si trovano al padiglione 7 insieme ai colleghi di tutto il mondo e alle alternative vegane. La prima cosa che balza all’occhio, certamente, è l’ulteriore incremento proprio dei prodotti veg, che crescono in numero e spazi occupati. Colpisce anche l’abbondanza di formaggi aromatizzati con il tartufo, che accompagnano prodotti di capra, pecora e vacca di quasi tutti i paesi europei. Tanti anche gli abbinamenti con la frutta, fresca e secca, le spezie, i funghi e persino il cocco. Per non parlare dei colori, che vanno dal bianco candido al nero opaco con tutte le sfumature dell’arcobaleno. A giocare con i formaggi, come sempre, sono soprattutto i paesi del Nord Europa mentre l’Italia punta tutto sulla propria tradizione e sui suoi campioni all’estero: grana e parmigiano, provolone, asiago, mozzarella, burrata, gorgonzola, ricotta e pecorini. Come sempre, è la pizza è il sistema più utilizzato per far assaggiare i prodotti ricettati, anche dai non italiani.

Ma quali sono gli argomenti che tengono banco tra stand e corridoi del padiglione 7? Senza dubbio, fa molto rumore l’intesa appena raggiunta sul prezzo del latte che in Francia è di poco superiore ai 44 centesimi. Una cifra ben più bassa di quella italiana che sta facendo molto rumore in queste ore. Per i timori di ripercussioni sull’export, per la consapevolezza che i francesi, già temibili competitor, possono anche avvantaggiarsi di un prezzo molto più basso e anche perché molti si chiedono come sia possibile una tale disparità in paesi così vicini. “Come faremo a vendere le nostre mozzarelle e burrate qui, dove vanno benissimo, nei prossimi mesi, noi che paghiamo il latte più di 65 centesimi?” si chiedono i produttori di freschi? C’è poi la questione listini, in cima ai pensieri. Si sa che il Grana Padano dovrebbe ritoccare i prezzi verso l’altro, a novembre, mentre la situazione dello stagionato in casa Parmigiano si sta facendo un po’ pesante. Tutti movimenti che non potranno non incidere sui prezzi e accompagnano la paura che si associa alle immagini dei carrelli che si stanno svuotando. Per quanto reggeranno i consumi delle nostre eccellenze nel mondo?, si domandano tutti. Ma intanto, bando alla paura e su il sipario: Sial 2022 è cominciata e saranno cinque giorni di battaglia, dove ognuno dovrà giocare le carte che sa di avere e anche tentare qualche azzardo. Perché nulla più delle grandi crisi è capace di far emergere il meglio (e il più buono) di noi.