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Totoministri, la tentazione di Giorgia: Ettore Prandini all’Agricoltura

Accanto alla versione più ‘ufficiale’, che vede la Lega e l’attuale sottosegretario Gian Marco Centinaio in pole position per il ministero dell’Agricoltura, c’è un’altra voce che sta circolando in queste ore, con sempre più insistenza. Sul tavolo di Giorgia Meloni, premier in pectore, ci sarebbe anche un nome che esula dai partiti della colazione: quello di Ettore Prandini (in foto), attuale presidente di Coldiretti. Sicuramente, se dovesse accadere, sarebbe un colpaccio per l’ambizioso presidente della confederazione, cui tra un anno scadrà il secondo mandato, e anche per la sua potentissima organizzazione. Il cambio di poltrona risolverebbe anche il conflitto fra lo stesso Prandini e Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, che non sono mai andati d’accordo e si sopportano sempre meno. E sicuramente anche una parte del mondo agricolo potrebbe apprezzare la scelta, così come i tanti che per convinzione o opportunità si sono seduti, in questi anni, al tavolo di Coldiretti o di Filiera Italia, la fondazione della confederazione cui hanno aderito anche molti big dell’alimentare. Senza dubbio, l’incarico potrebbe aiutare il governo ad affrontare con gli agricoltori i difficili mesi che ci aspettano. Al tempo stesso, però, alzerebbe moltissimo l’asticella delle aspettative per l’operato del ministro.

Ma quella di Prandini rischia di essere anche una polpetta avvelenata, per il governo e per il mondo agricolo. Prendere il rappresentante di una lobby, oltretutto molto potente e che negli anni ha spesso duramente attaccato le aziende della trasformazione, oltre ad essersi resa protagonista di vicende come le manifestazioni contro l’import al Brennero o, più recentemente, l’assurda storia del premio stalle, e farne il ministro di tutti scatenerebbe le reazioni di quanti non si riconoscono nei metodi e nelle idee di Prandini e di Coldiretti. La nomina rappresenterebbe un precedente non da poco: si è sempre detto che tutti i ministri dell’Agricoltura passano al vaglio di Coldiretti ma da qui a indicare direttamente il presidente della confederazione per il dicastero di via XX settembre ce ne corre. Certo, la famiglia Prandini non è nuova alla politica: il padre di Ettore, Giovanni Prandini, è stato ministro della marina mercantile e poi dei lavori pubblici fino al 1992, nel governo Andreotti. Democristiano, era famoso anche perché faceva parte della cosiddetta ‘banda dei quattro’ insieme a Paolo Cirino Pomicino, Francesco de Lorenzo e Carmelo Conte. Nomi e volti di quello che sembra ormai un lontano passato ma che sicuramente hanno segnato l’educazione politica del giovane Ettore.

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