Latte, l’analisi di Usda: le restrizioni ambientali rallentano la produzione in Ue. E faranno diminuire l’export di burro e polveri
Ciò che accade nel lattiero caseario dell’Unione europea, considerata la sua importanza, è ovviamente al centro delle analisi anche dall’altra parte del mondo. Ancora di più in questo momento, con la grave carenza di latte che sta caratterizzando questa turbolenta fase di mercato. Ed è proprio su queste tematiche che si concentra il consueto report semestrale di Usda, il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti. Nel quale si legge che le restrizioni ambientali dell’Ue stanno condizionando la produzione di latte negli stati membri dell’Europa nordoccidentale. Dal che si deduce, spiega Usda nel suo documento, che il picco di produzione di latte nell’Ue 27 è stato probabilmente raggiunto nel 2020 e la produzione di latte vaccino è prevista a 144,6 milioni di tonnellate per il 2022, con una diminuzione di 434mila tonnellate rispetto al 2021 e di 836mila tonnellate rispetto al 2020.
Gli esperti europei del settore lattiero caseario, scrive Usda, prevedono un ulteriore calo della produzione di latte dell’Ue dal 2023, quando la nuova politica agricola comune (Pac) e la strategia Farm to Fork imporranno agli allevatori di latte dell’Ue di adeguare i loro sistemi di produzione.
Da un punto di vista politico, poiché l’impatto della Brexit e del Covid-19 sui mercati lattiero caseari europei è per lo più alle nostre spalle, l’attuazione della nuova Pac e del F2F nel 2023 dominerà le preoccupazioni del settore in Ue. Il rafforzamento delle politiche di mitigazione ambientale e climatica non faranno che approfondire queste preoccupazioni. Poiché gli esperti prevedono una nuova ondata di produttori che potrebbero abbandonare il settore, i principali attori stanno già adattando i loro piani e strategie aziendali, mentre si adeguano a queste nuove realtà politiche dell’Ue. Le forniture di latte disponibili vengono reindirizzate verso produzioni più redditizie e strategiche nel mercato interno e nelle esportazioni.
L’aumento della produzione di latte non vaccino rimane forte, guidato dall’apprezzamento dei consumi per i prodotti lattiero caseari di capra e pecora. Tuttavia, il consumo di latte alimentare nell’Ue potrebbe diminuire nuovamente nel 2022 dopo un picco nel 2020 e nel 2021, quando il Covid-19 ha tenuto le persone a casa. Ciò dovrebbe consentire un recupero marginale di latte aggiuntivo per la lavorazione dei prodotti lattiero caseari dopo una diminuzione nel 2021 a causa della ridotta produzione di latte, secondo il rapporto. La produzione di formaggio è la destinazione preferita dagli stabilimenti lattiero caseari dell’Ue27 e si prevede che questa tendenza continuerà poiché, negli ultimi anni, sono emersi numerosi nuovi caseifici, principalmente per la produzione di mozzarella industriale per l’industria di trasformazione alimentare. Si prevede che la produzione per l’Ue27 nel 2022 aumenterà a 10,6 tonnellate poiché il consumo continua ad aumentare anno dopo anno.
Ciò va a scapito della produzione di burro, latte in polvere scremato e latte intero in polvere per mancanza di materia prima, che si traduce in una diminuzione delle esportazioni e del consumo interno di burro e polveri e l’aumento dei prezzi nel mercato dell’Ue, conclude il rapporto.