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Tutti i dubbi di Santangiolina: dove andrà il suo latte? Due le proposte sul tavolo

Che le acque, dalle parti di Santangiolina, siano agitate da un po’ non è un mistero. I malumori, culminati nell’assemblea che ha eletto Emilio Baietta, dopo i 39 anni dello storico presidente Antonio Baietta, erano in realtà già cominciati nel 2019. E’ allora che, ad agosto, il crollo delle scalere del magazzino di Cereta Volta Mantovana (in foto) causa un danno di 2 milioni di euro cui si aggiungono, a qualche mese di distanza, le difficoltà legate al Covid. Il mix letale si traduce in un sacrificio richiesto ai 250 soci allevatori, conferenti, che pagano i conti attraverso il prezzo di 220mila tonnellate di latte bovino anno. E’ su questo tema che nel 2020 ci sono i primi scontri, in assemblea. Si arriva poi al 2021, chiuso con un prezzo base di 39 centesimi, diventati 41 nel difficilissimo 2022. Non senza polemiche, fronde, mal di pancia e tante discussioni. Certo, i premi qualità consentono di raggiungere cifre diverse ma la base resta decisamente al di sotto di ciò che si attendono i soci, tanto più che la programmazione viene fatta sulla base dell’acconto stabilito ogni anno.

Si arriva così a maggio 2022, con i soci sempre più arrabbiati, come mai lo sono stati nella storia della cooperativa di San Colombano al Lambro. Tanto che, all’assemblea chiamata ad eleggere il nuovo presidente, arriva spaccato anche il consiglio di amministrazione. Tre i candidati al voto: Antonio Baietta, alla guida della cooperativa da 39 anni, Emilio Baietta e Roberto De Angeli, espressione dell’associazionismo dietro cui tanti vedevano la lunga mano di Coldiretti. Alla fine la spunta Emilio Baietta, già membro del consiglio d’amministrazione, eletto con 120 voti dopo un’assemblea dai toni decisamente accesi.

Ma cosa ha fatto trionfare Emilio Baietta? La sua proposta, hanno commentato i soci, è risultata più convincente, sia per le posizioni assunte negli ultimi mesi (a favore di un rialzo del prezzo del latte) sia per la visione di prospettiva. Emilio Baietta ha messo al centro del suo mandato il tema della redditività della cooperativa, la remunerazione dei soci e la qualità della produzione, risultati da raggiungere anche attraverso l’ipotesi di nuove sinergie e collaborazioni. Ed è qui che si apre il nuovo capitolo della storia di Santangiolina e la decisione forse più importante affidata al ‘nuovo’ Baietta: quella di stringere un accordo con un importante attore della trasformazione cooperativa.

Santangiolina al bivio: Granarolo o Latteria Soresina?

Il boccone, Santangiolina in questo momento, è davvero appetitoso, con le sue oltre 200mila tonnellate: di latte sul mercato non ce n’è abbastanza per soddisfare la domanda. E Granarolo, cui al momento giova molto di più acquistare latte alla stalla in Italia piuttosto che spot in altri paesi europei, ha avviato da settimane un’intensa azione di reclutamento conferenti. Così, le sirene bolognesi avrebbero cominciato a cantare musiche sempre più melodiose all’orecchio di Baietta, sullo spartito di quei 48 centesimi offerti da Granarolo ai soci, che hanno scompaginato il mercato italiano. Ma quella di Granarolo non sarebbe l’unica proposta sul tavolo. Il nuovo presidente, infatti, avrebbe da esaminare un altro dossier, cioè quello di Latteria Soresina, sicuramente vicina a Santangiolina sul piano geografico e delle produzioni, a cominciare dal Grana Padano. Ma, dicono i soliti bene informati, la scelta di Latteria Soresina potrebbe provocare altri malumori nella base sociale, decisa a virare dove, in questo momento, il latte viene pagato di più. Cioè da Granarolo. Così però si ridurrebbe il tesoretto dei soci (e del loro latte) che confluirebbero nella cooperativa di Soresina, rendendo l’operazione più frammentata e difficile. Nessuno sembra sapere quale sia la reale intenzione di Emilio Baietta anche se molti sono pronti a scommettere che la scelta cadrà su Granarolo, già nella storia passata della cooperativa di San Colombano. In queste estate così arroventata, con tante posizioni che dovrebbero cambiare (tra gente che arriva, gente che va, aziende che si muovono), non ci resta che attendere.

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