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Gdo, i bilanci 2021: Végé chiude con una crescita di fatturato del 5,9%. Esselunga a +2,2%. Ma sale il debito

E’ tempo di bilanci per le insegne della Gd-Do, che tirano le fila sui risultati del 2021, anno segnato da diversi periodi di chiusure legate all’emergenza Covid e, sopratutto nella parte finale, dagli impatti degli aumenti su prezzi, fatturato e vendite. Ecco i risultati di Gruppo VéGé ed Esselunga.

Végé: la quota di mercato raggiunge il 7,8%

2021 importante per VéGé, primo gruppo della distribuzione moderna nato in Italia, che ha raggiunto una quota di mercato del 7,8%. Un risultato che consolida il trend di crescita del gruppo: Végé, nel corso degli ultimi 10 anni, ha moltiplicato di sei volte la quota di mercato e ha chiuso il bilancio di esercizio 2021 con un fatturato al consumo di 11,95 miliardi di euro, pari a un incremento complessivo, a rete corrente, del 5,9% rispetto al 2020, confermando ancora una volta un tasso di crescita nettamente superiore alla media del settore. Per il 2022 si stima un’ulteriore crescita di vendite a valore, pari a 12,6 miliardi di euro.

Già al primo posto per numero di pdv, mq. di vendita e quota di mercato nel settore dell’Away From Home, VéGé raggiunge anche la leadership assoluta in Italia come numerica complessiva di punti di vendita. A livello regionale, le imprese associate a Gruppo VéGé detengono la leadership in Campania, Sicilia e Basilicata, sono seconde in Veneto e in terza posizione in Sardegna.

“Per guardare ad un futuro sostenibile, dobbiamo cogliere le importanti sfide di trasformazione del processo di vendita, attraverso l’impiego di strumenti ibridi che offrano un’affascinante esperienza online ed emozioni reali al punto vendita”, ha spiegato il presidente, Giovanni Arena. “La grande distribuzione in questo senso deve essere pronta a cogliere questa importante sfida, offrendo percorsi omnichannel che garantiscano molteplici esperienze, attraverso processi di contaminazione e innovazione che riescano a intuire e interpretare i bisogni veri dei clienti, muovendosi con rapidità e agilità tra l’online e l’offline, senza alcuna interruzione”.

Durante la convention di Parigi, nella quale sono stati presentati i risultati economici del Gruppo, si è parlato anche del tema dell’aumento dei listini. “La convention annuale è un’occasione importante per fare il punto sull’andamento del Gruppo, ma anche per condividere con gli imprenditori lo stato dell’arte dei rapporti con l’industria di marca. Mai in passato abbiamo ricevuto richieste di inflazione all’acquisto così elevate e l’auspicio è che non vi siano speculazioni, ma solo la necessità di recuperare gli extra costi delle materie prime e delle utilities di processo”, ha concluso Edoardo Gamboni, direttore commerciale Gruppo VéGé.

Per il 2022 il gruppo conferma una rete multi Touch Points con 3.836 punti vendita offline, per un totale di 2.805.133 mq. Quanto all’on line, 1993 sono i Cap coperti con l’home delivery e 181 i punti di ritiro per il click & collect, con l’attivazione di due partnership nazionali con Glovo ed Everli.

Esselunga: prezzi a scaffale in calo dell’1,4%

Vendite consolidate per 8,56 miliardi, in crescita del 2,2% contro il dato medio di mercato del -0,1% (Fonte: Nielsen Iq a rete corrente). Sono i risultati 2021 comunicati da Esselunga. Quanto ai prezzi a scaffale, l’insegna ha registrato un calo dell’1,4%, a fronte di un’inflazione ricevuta dai fornitori pari all’1,9%. Il Mol (Margine operativo lordo) è di 689,7 milioni (8,1% del fatturato), in diminuzione rispetto a 710,5 milioni del 2020, che rappresentavano l’8,5%. Il margine industriale è stato eroso dai maggiori costi legati al rinnovo contrattuale dei settori collegati alla logistica e all’incremento delle vendite nel canale e-commerce.

L’utile operativo è di 322,7 milioni (3,8% del fatturato), in diminuzione rispetto a 391,1 milioni (4,7%) del 2020. Il risultato operativo risente dei maggiori ammortamenti per le nuove aperture e maggiori svalutazioni immobiliari. L’utile netto, infine, ammonta a 266,5 milioni (3,1% del fatturato), in crescita rispetto a 254,8 milioni del 2020, beneficiando di minori imposte per 65 milioni in seguito alla rivalutazione dei beni d’impresa. Gli utili cumulati dal 2016 al 2021 ammontano a 1,47 miliardi. La posizione finanziaria netta del gruppo è negativa per 1,7 miliardi, in miglioramento di circa 103 milioni sul 2020. Infine gli investimenti: nel 2021 hanno raggiunto i 426,3 milioni di euro, contro i 389,4 del 2020, per l’apertura di sette nuovi pdv e un temporary store, quello della pasticceria Elisenda, e per portare a termine due ristrutturazioni.