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Crisi Ucraina: task force per le imprese al Mise, ecco cosa è successo durante il primo incontro

L’unità di crisi interna istituita al Mise dal ministro Giorgetti è una task force operativa per monitorare e valutare i contraccolpi della crisi Ucraina sulle filiere e sui prezzi delle materie prime. Il gruppo di lavoro interno coinvolge tutte le direzioni competenti in materia ed è guidato da Amedeo Teti, esperto del settore del commercio internazionale e politica industriale, che ha anche il compito di formulare proposte, rispondere alle domande e dubbi delle imprese coinvolte in questo processo complicato in una fase particolarmente delicata. A questo proposito sono attivi i numeri a disposizione delle imprese per segnalazioni di difficoltà in seguito al conflitto in Ucraina: 800 100117 per chiamate dall’Italia, +39 06 47052184 per l’estero, attivi dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17. Per segnalazioni e-mail è operativo l’indirizzo tfiru@mise.gov.it.

Il gruppo di lavoro ha in agenda incontri con tutte le rappresentanze e associazioni dei settori industriali e produttivi, compreso mondo cooperativo, per raccogliere istanze, problemi e proposte. Ieri si è riunito un tavolo cui ha partecipato anche Confcommercio, che ha segnalato quanto emerso dai primi contatti con i territori e le federazioni maggiormente coinvolte, fra cui anche Assocaseari. L’associazione che raggruppa i commercianti di burro e formaggi invita i suoi associati a segnalare (info@assocaseari.it) eventuali altre situazioni critiche in vista di altri incontri istituzionali, presumibilmente più focalizzati sui singoli temi.

Il tavolo sulla crisi Ucraina

Durante l’incontro, al quale ne seguiranno altri dedicati all’import-export presso il ministero degli Esteri, il Governo ha iniziato a raccogliere le prime indicazioni sulle problematiche che stanno riscontrando le imprese italiane a due settimane dall’inizio del conflitto in Ucraina.

In questo primo incontro convocato a livello istituzionale le tematiche affrontate sono state molteplici e trasversali.

Per quanto riguarda import ed export, i principali problemi emersi sono:

  • Blocco generale delle attività da parte dei trasportatori, non solo per i beni oggetto di
    embargo, con la conseguenza che tutto l’export verso la Russia è bloccato.
  • Insolvenza dei clienti a causa della svalutazione del rublo e le limitazioni alle transazioni finanziarie.
  • Annullamento degli ordini.
  • Aumento dei costi dell’energia.
  • Comportamento del sistema assicurativo e bancario a discapito delle Pmi italiane (fideiussioni).
  • Prezzo dei cereali che a breve scarseggeranno, con diminuzione mangimi per animali sia da latte che da macello (export carne e formaggi).
  • Il blocco delle esportazioni dei beni a duplice uso verso la Russia e la Bielorussia (incluso l’export materiali ferrosi).
  • L’import di componentistica dalla Cina (Andec) e dei prodotti finiti dal Far-East che subiranno rincari e blocchi.

In tema di politica industriale sono stati evidenziati i seguenti elementi di criticità:

  • Dinamica dei prezzi in ascesa vertiginosa.
  • Richiesta di revisione delle quote comunitarie (es. latte, cereali, carni).
  • Shortage di cereali e olio di semi di girasole (per i preparati dolciari).
  • Carenza di pescato.

In tema di trasporti:

  • caro carburante.
  • mancanza manodopera (autisti e portuali
    da Russia e Ucraina).
  • blocco dei porti.