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Cibus, tornano i buyer esteri. Il ceo Cellie: “Operatori stranieri in fiera per capire con i fornitori come gestire l’emergenza”

Torna Cibus e tornano anche, finalmente, i buyer esteri in Italia. Tutti tranne i russi, assenti sia come espositori sia come visitatori professionali. La 21esima edizione della fiera organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, si terrà a Parma dal 3 al 6 maggio 2022. L’allentamento dell’emergenza pandemica e le nuove norme a favore della partecipazione fieristica da parte di operatori extra-Ue consentirà l’arrivo di buyer e operatori commerciali da ogni continente, anche d’oltremare. Sono attesi circa 60mila visitatori professionali e circa 3mila aziende espositrici. La guerra in Ucraina e la delicata situazione geopolitica internazionale sta condizionando anche il settore alimentare: gli aumenti del gas e delle materie prime e i problemi logistici stanno infatti mettendo a dura prova il food and beverage italiano. Ma proprio questa particolare situazione assegna agli eventi fieristici come Cibus un ruolo delicato: da un lato tentare una sintesi proiettiva tra domanda e offerta, dall’altro pianificare approvvigionamenti e assortimenti superando le difficoltà della supply chain.

D’altronde è sempre forte la domanda di agroalimentare italiano nel mondo. Basta scorrere le statistiche dell’export dell’industria alimentare: Usa +14,3%, Cina +32,7%, Corea del Sud +30,7%, Cile +50,5%, Sud Africa +21,2%, Polonia +21,4%, Spagna +19,6%, Germania + 6,7%, Francia +7,1%, (dati Federalimentare elaborati su base Istat, gennaio/novembre 2021).

Cibus 2022 sarà un’occasione per definire il ruolo di resilienza dell’agroalimentare, ha spiegato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma: “Il Made in Italy durante il Covid ha mostrato tutta la sua flessibile resilienza quindi si candida, anche in questa delicata fase, a fornire ‘creativamente’ la distribuzione mondiale. Migliaia di buyer verranno a Cibus con questo spirito: capire con i loro fornitori chiave come gestire l’emergenza e, auspicabilmente, uscirne. Dobbiamo ricordare che il cibo è un bene primario e personalmente auspico che il dibattito della community di fronte alla tragedia umanitaria in Ucraina viri rapidamente dagli aspetti economici a quelli sociali. Su questo infatti apriamo Cibus 2022: come l’Agroalimentare può e potrà contribuire alla stabilità dei territori e all’ inclusione delle persone”.

A Cibus 2022 grande attenzione alla sostenibilità, intesa in tutti i suoi molteplici aspetti: ambientale, economica e sociale. Protagonisti di Cibus anche i prodotti Ig italiani ed internazionali per la promozione e la valorizzazione dei territori d’origine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali e un’area start up con realtà italiane ed estere come incubatore di proposte innovative. Non mancherà, poi, la valorizzazione delle buone pratiche dell’industria agroalimentare per innescare una reazione a catena positiva lungo tutta la filiera.