Brexit: i nuovi controlli per i lattiero caseari slittano al 1° settembre 2022
Il Regno Unito ha pubblicato un nuovo aggiornamento del Border Operating Model, segnala Assocaseari, la normativa applicabile sulle importazioni di prodotti comunitari e sui controlli alle frontiere in seguito alla Brexit. Per i prodotti alimentari di origine animale, cioè carne, prodotti lattiero caseari e ittici, l’introduzione dei nuovi processi di controllo dell’import e delle certificazioni è stata posticipata al 2022: al 1° luglio per la carne e i sottoprodotti di origine animale, al 1° settembre per i prodotti lattiero caseari e al 1° novembre per il pesce e i prodotti composti.
Dal 1° gennaio 2022 saranno richieste la pre-notifica delle importazioni agroalimentari sull’IPAFFS (Import of products, animals, food and feed system), la presentazione delle dichiarazioni doganali al punto di importazione e il pagamento integrale di dazi, Iva e così via. I certificati sanitari di esportazione e l’ingresso attraverso i posti di controllo frontalieri designati saranno richiesti solo per i prodotti della Ue a partire dal 1° luglio 2022 (anziché dal 1° gennaio 2022). I dettagli delle nuove regole da adottare saranno forniti nei prossimi mesi dalle autorità competenti. E’ la terza volta che il governo britannico decide di ritardare l’applicazione, nel Regno Unito, di alcuni elementi dei nuovi controlli introdotti dopo Brexit per i prodotti agroalimentari. Le scadenze erano già state posticipate al 2022, con diverse tempistiche secondo il tipo di adempimento, a causa delle difficoltà legata alla pandemia e le loro ripercussioni sulla logistica.
Brexit: import lattiero caseario al ribasso
Continua a restare difficile la situazione dell’export verso il Regno Unito, nonostante qualche fiammata nel corso dell’anno. In Uk, secondo i dati Trade Data Monitor elaborati da Assocaseari, dopo un agosto positivo sono calate ancora, a settembre, le importazioni di burro e di latte, per il mese di settembre, che hanno fatto segnare rispettivamente –26% e -7% nel confronto con lo stesso mese del 2020. Anche gli altri prodotti lattiero caseari registrano un costante calo dell’import, ad esclusione della panna, cresciuta di ben il 131% rispetto a settembre 2020. Per quanto riguarda le esportazioni dall’Uk, il formaggio è calato del 18% sett.’21/sett.’20 nonostante si sia registrato un aumento delle spedizioni verso il Belgio e gli Stati Uniti. In aumento, invece, l’export di burro, cresciuto del 54% nel confronto con settembre 2020, quello di Smp (+26% sett.’21/sett.’20), il siero, a +19% sett.’21/sett.’20, e anche la Wpc, salita addirittura del 210% rispetto a settembre 2020, probabilmente a causa di una carenza di questi prodotti nella Ue. In crescita anche le esportazioni di latte crudo, aumentate del +17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.