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Uk: scaffali vuoti e import molto al di sotto dei volumi pre-Brexit. Formaggi a -22%

Restano contrassegnate da un pesante segno meno le vendite di prodotti lattiero caseari in Uk. I flussi di import/export del Regno Unito, sebbene siano migliorati a giugno, come anche a maggio, rimangono molto al di sotto dei volumi pre-Brexit, secondo l’analisi di Trade Data Monitor elaborata da Assocaseari. A giugno, le importazioni di formaggio sono diminuite ulteriormente e nel primo semestre 2021 segnano un pesante -22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le importazioni di burro hanno registrato il primo aumento quest’anno, +6% giu.’21/giu.’20.

Anche l’import di molti altri prodotti sembra in lieve ripresa. Le esportazioni di formaggio verso la Ue rimangono difficili a causa dei requisiti doganali e Sps e nel primo semestre sono calate del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciononostante, sono stati spediti quantitativi superiori di formaggio extra Ue, di cui l’8% nei Paesi Mena (+6% gen-giu’21/gen-giu’20) e il 6% negli Stati Uniti (+46% gen-giu’21/gen-giu’20). Anche l’export degli altri prodotti lattiero-caseari è diminuito, ad eccezione del latte crudo, che segna un +2% gen-giu’21/gen-giu’20, mentre quello della crema si è ripreso a maggio e ha proseguito il trend positivo a giugno.

Uk: scaffali vuoti nei supermercati. E Mc’Donald’s non vende più i Milk shake

C’è la Brexit, ci sono i problemi legati alle difficoltà della logistica in tutto il mondo, e c’è il Covid. Un cocktail esplosivo i cui risultati sono sotto gli occhi dei consumatori inglesi: scaffali vuoti nei supermercati, negozi chiusi e persino il gigante McDonald’s deve rinunciare alla vendita del Milk shake per mancanza di materia prima. Ma cosa sta accadendo? E come si prospettano i mesi futuri, con il Natale che si avvicina. Steve Murrels, manager dell’insegna Co-operative, che opera nel commercio al dettaglio, spiega al Times che Brexit e Covid hanno causato la mancanza di 100mila camionisti, fondamentali per il trasporto delle merci: “La scarsità è al peggior livello che abbia mai visto, stiamo addestrando parte del nostro personale a guidare i camion”, ha raccontato al quotidiano inglese. “Il governo intervenga sulla Brexit permettendoci di assumere camionisti all’estero, o rischiamo anche il Natale. Nei nostri negozi si cancellano 30-40 consegne al giorno”, è l’appello di Richard Walker, direttore della catena di supermercati Iceland, sulle pagine del Guardian. Ma il tema non è solo quello degli autotrasportatori. A questa già difficile situazione, infatti, si aggiunge la carenza di mano d’opera in agricoltura e nell’industria di trasformazione. Ben rappresentata dalla vicenda di Nando’s, catena di ristoranti che negli ultimi giorni ha abbassato le saracinesche di oltre 50 negozi per mancanza del suo ingrediente principale: la carne avicola.

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