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Plastic tax rimandata al 2023. Patuanelli: “Agevolerà la chiusura del tavolo sul prezzo del latte”

Dopo aver conquistato le cronache per qualche giorno, il tavolo dei tre centesimi per il latte del Mipaaf sembrava (quasi) sparito nel nulla. Subito dopo l’annuncio del rinvio di un anno per plastic tax e sugar tax, il ministro per le Politiche Agricole è però tornato sull’argomento, cercando di portare le parti verso l’accordo, mettendo sul piatto i costi risparmiati grazie allo stop imposto dal governo.

Il rinvio, ha dichiarato Stefano Patuanelli, “agevolerà la chiusura del tavolo sul prezzo del latte”. Il ragionamento del ministro è semplice: l’impatto di queste norme sulle imprese di trasformazione era importante e averle rinviate consente di accettare l’accordo sul premio stalla. “In questo modo immagino che anche l’industria della trasformazione aderirà con più serenità alla proposta dei produttori e della grande distribuzione organizzata. Se c’è la buona volontà da parte di tutti è fattibile”. E’ indubbio che la plastic tax in modo particolare era motivo di preoccupazione per la trasformazione casearia. Ma ed è difficile pensare che la soluzione ai problemi attuali passi solo da un mercatino dei premi, da assegnare un po’ di qui e un po’ di là, e non da interventi strutturali e di indirizzo. Dei quali le aziende, quelle agricole come quelle di trasformazione, hanno estremo bisogno. Oltretutto, due tasse previste e poi rinviate dovrebbero significare gettito a bilancio da colmare. Gettito che, ovviamente, arriva dallo stesso mondo dell’impresa su cui sarebbero ricaduti le green tax.

C’è poi da considerare che il balletto di annunci e rinvii non aiuta di certo la situazione complessiva. Queste norme impattano sulla vita delle aziende e richiedono quindi analisi degli scenari, programmazione, strategie. Tutte cose che hanno bisogno di tempi e scadenze certe e non di rinvii dell’ultimo miglio, che hanno comunque un costo. Oggi si è deciso che queste due norme dovrebbero entrare in vigore nel 2023. Sarà davvero così? O si riuscirà ad eliminarle, come spera il mondo dell’industria? La plastic tax, introdotta dal governo Conte, sarebbe dovuta entrare in vigore nell’estate 2020. Fin da subito questa tassa (che dovrebbe essere di 45 cent per litro di plastica monouso invece dell’euro previsto inizialmente) ha suscitato molte critiche e polemiche, in particolare da parte di industria e retail. Il 16 ottobre, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi si augurava di non trovare la plastic tax nella nuova legge di Bilancio. Ma probabilmente non ci si immaginava che la concessione sulle imposte per plastica e bevande zuccherate sarebbe diventata merce di scambio per ottenere il via libera all’accordo sul latte.

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