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Obbligo di registrazione per latte e derivati: il decreto è sulla Gazzetta ufficiale

Come già anticipato dal Mipaaf, è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale del 1° ottobre, il decreto applicativo che introduce l’obbligo di registrazione dei quantitativi acquistati nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari, anche per l’ovi-caprino. Agea, ente individuato dal ministero, ha ora 30 giorni di tempo per predisporre la registrazione e le istruzioni operative da fornire a tutti gli operatori interessati. Il provvedimento era atteso e non sorprende nessuno. Ma, forse, arriva in un momento già ricco di tensioni nazionali e internazionali sui prezzi e rischia di provocare qualche malumore, soprattutto per l’ulteriore aggravio burocratico. Le comunicazioni sulle quantità di latte conferito e lavorato saranno responsabilità dei primi acquirenti (industriali o cooperative), ma ci saranno, inoltre, anche quelle trimestrali sulla trasformazione e sulle giacenze che potrebbero cambiare equilibri e programmazioni produttive.

Obbligo di registrazione: cosa prevede la norma 

Di fatto, la norma obbligherà i primi acquirenti latte e i trasformatori alla registrazione telematica dei quantitativi di latte crudo e di semilavorati acquistati, sia in Italia sia all’estero. Allo stesso modo, andranno registrati i volumi di prodotti derivati ottenuti. Il provvedimento del ministero pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è l’applicativo per il settore bovino del decreto emergenze 2020 che ha introdotto l’obbligo di registrazione per la filiera.

Nel dettaglio, i primi acquirenti, riconosciuti dalle regioni, saranno chiamati a registrare i quantatitivi di latte conferiti e i semilavorati acquistati, di tutte le origini, ogni mese, effettuando la dichiarazione entro il giorno 20 del mese successivo a quello di riferimento. Le imprese di trasformazione, invece, sono tenute a registrate prodotti e giacenze con cadenza trimestrale, e dovranno farlo sempre entro il giorno 20 del mese successivo al trimestre considerato. Per i piccoli produttori di latte ,che effettuano solo vendite dirette, la registrazione è annuale. I controlli saranno affidati alle regioni e all’Icqrf, l’Ispettorato centrale repressione frodi del Mipaaf. E per le violazioni? Si va da una sanzioni amministrativa di 5mila euro, che può salire fino a 20mila, alla chiusura dello stabilimento per un periodo compreso fra i 7 e i 30 giorni.