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Esselunga: Kahale lascia, Marina Caprotti alla guida del Gruppo. Una storia già scritta che apre molti interrogativi

Marina Caprotti, la più giovane dei figli del compianto Bernardo, da oggi è sola al comando di Esselunga. Sami Kahale ha lasciato l’incarico di amministratore delegato dopo soli tre anni in azienda. Così, alla fine di una lunghissima battaglia, iniziata dopo la morte del fondatore, la governance, oltre all’assetto, sono al 100% nelle mani di Marina, insieme al marito Francesco Moncada, e della madre Giuliana, che guidano il Gruppo dopo l’acquisto della quota di minoranza (30%) dai fratelli Giuseppe e Violetta Caprotti. Una risoluzione, quella con Kahale, che Esselunga si è affrettata a definire “consensuale”. Ma la verità è che l’ex ad era già stato detronizzato a giugno 2020, quando Marina aveva assunto l’incarico di presidente esecutivo, con poteri analoghi a quelli di Kahale. Restava poco da fare all’ingegnere che ha guidato il Gruppo, se non dimettersi.

Voci di corridoio raccontano anche di qualche dissidio in merito alle strategie future e al presidio dei vari canali ma quello che è certo è che Esselunga ha chiuso il 2020 con risultati più che lusinghieri ma con un indebitamento in crescita (1,8 miliardi di euro) anche in virtù dell’acquisto delle quote di Violetta e Giuseppe Caprotti. Ed è indubbio che, se da un lato Esselunga è stata una delle catena che ha saputo meglio interpretare il difficilissimo periodo della pandemia, reagendo alle difficoltà con tempi e organizzazione record, dall’altro si sta confrontando con un difficile ritorno alla normalità. Fatto di tante, tantissime e intense attività promozionali – troppe? – che sembrano ormai aver obbligato l’insegna a superarsi ogni giorno, in una spirale difficile da interrompere. Oggi, comprare a prezzo pieno in Esselunga è diventato un lusso evitabile: cioè che non è in promozione in quel momento, lo sarà facilmente il giorno dopo. Non vi è più infatti alcuna pausa fra una campagna e l’altra e le operazioni spostano ogni volta l’asticella sempre più in alto. Certamente, come per tutta la Gdo, fanno paura le controcifre ma è anche evidente che a colpi di promozioni si finisce in una spirale che annienta il valore, non solo quello economico. Quali saranno ora le strategie con cui Marina Caprotti sceglierà di rispondere alle prossime sfide? E c’è fra queste, come ventilato da più parti, anche l’ipotesi di vendere a un gruppo estero, come Wal Mart o Amazon di cui spesso si parla?

In foto: Bernardo e Marina Caprotti

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