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Ottava settimana di crescita per la Gdo. Ma lo spettro del segno meno è sempre più vicino

In questi giorni sembra di essere i protagonisti del primo episodio di una serie catastrofica di Netflix, quello in cui si racconta di come ‘tutto è cominciato’. Sono infatti passati 12 mesi dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo che conosciamo e cambiato anche le più piccole abitudini delle quali si componevano le nostre vite. Dal lavoro al tempo libero, dalla spesa ai rapporti sociali, dalle colazioni al bar fino ai più grandi eventi: niente è come era prima del febbraio 2020. Questo anniversario porta con sé molte analisi, numeri ai quali è difficile sfuggire. Per La Gdo, i dati più vicini da analizzare sono preceduti ancora dal segno più. Anzi, i continui cambi di colore e lo spettro di un nuovo lockdown che continua ad agitare le cronache hanno dato un nuovo impulso alle vendite, proprio come abbiamo imparato a vedere dallo scorso 23 febbraio, data della prima corsa agli approvvigionamenti. Così, per l’ottava settimana consecutiva, tra l’8 e il 14 febbraio le rilevazioni Nielsen registrano un rialzo del 2,29%, che porta il bilancio annuale provvisorio in crescita del 5,11%.

La corsa allo scaffale è iniziata il 23 febbraio 2020

Ma per la Gdo è un risultato in agrodolce. Ben presto, infatti, i dati precedenti con i quali confrontare le rilevazioni settimanali saranno quelli delle crescite monstre realizzate durante la pandemia. Quelli che raccontano di famiglie chiuse in casa, di ragazzi che non vanno più a scuola, di ristoranti aperti solo d’asporto o poco più, di negozi chiusi e di una vita sempre più vicina a dispensa, fornelli e supermercati. E così, lo spettro di un lunghissimo segno meno sta dominando analisi, contratti, politiche commerciali. Perché quello del segno meno, non è ovviamente solo un problema di estetica dei dati.

Al Nord Ovest è già calo: -0,36%

Tra le quattro macro-aree Nielsen, si registra già un primo calo: è quello del Nord-Ovest, che si ferma a -0,36%. Ancora bene invece il Nord-Est, che segna un +2,16%. Ancora meglio va al Centro (+3,63%) e al Sud (+6,82%). Altra conferma dai dati regionali: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia sono ancora le regioni dove i carrelli si riempiono di più.

Una nuova strada da immaginare

Dalle parti della distribuzione sanno bene una cosa: meglio andrà in generale, più quel dato negativo sarà marcato. E a questo si aggiunge un altro tema: quali saranno le strade che sceglierà il consumatore? La pandemia è entrata con forza nel carrello: lo ha riempito certo, ma in molti casi lo ha anche smaterializzato, modificando abitudini e comportamenti che sembravano incrollabili. E dando una spinta all’e-commerce come mai nessuna rivoluzione programmata a tavolino avrebbe potuto. C’è quindi da reggere l’urto del calo di vendite e c’è da recuperare, in prospettiva, la relazione con i propri clienti che, in ogni caso, è stata stravolta. Spesso si dice che i tempi difficili sono anche quelli dei migliori. Senza dubbio, la Gdo è un settore che sarà chiamato ancora una volta a dimostrare la sua capacità di resistenza e soprattutto di visione.

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