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Delude l’import dairy cinese, nel 2024. Ma i formaggi Ue crescono, a volume

Dopo un calo del 7% in equivalente latte nel 2023, l’import dairy cinese ha continuato a deludere anche a gennaio e a febbraio 2024, colpendo soprattutto la Ue e gli Stati Uniti rispetto ai forti risultati registrati nel 2023, secondo il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari. La domanda di prodotti neozelandesi è migliorata rispetto al 2023, quando era invece crollata, probabilmente grazie all’accesso a dazio zero legato all’entrata in vigore dell’Accordo di Libero Scambio Cina-Nuova Zelanda. Le importazioni di Wmp a gennaio sono riprese, +30% genn.’24/genn.’23, dopo essere diminuite per cinque mesi consecutivi. Anche a febbraio hanno registrato un aumento, ma ad un tasso di crescita molto inferiore. L’import di Smp ha continuato a ridursi nei primi due mesi del 2024 dopo una performance piuttosto deludente nel secondo semestre del 2023. Tra le cause vi sono il calo drastico dei volumi provenienti dalla Ue e la domanda più debole di prodotti australiani e statunitensi. Bielorussia e Nuova Zelanda sono stati gli unici fornitori a registrare una crescita, con la seconda che copre il 76% del fabbisogno di importazioni cinese.

insiderL’import di siero è diminuito sia in gennaio che in febbraio, confrontato con i due rispettivi mesi forti del 2023, con UE e Stati Uniti che hanno registrato perdite significative, mentre Bielorussia, Argentina e Nuova Zelanda hanno guadagnato quote. L’import di formaggio, a febbraio, ha registrato un primo calo da maggio 2023, -17% febbr.’24/febbr.’23, ma i volumi del primo bimestre sono rimasti stabili, poiché più prodotti provenienti da Stati Uniti, Ue e Australia hanno compensato il calo della Nuova Zelanda. Tra gennaio e febbraio 2024 sono stati osservati sviluppi diversi per i grassi del latte, con una maggiore domanda di burro (+8% genn-febbr’24/genn-febbr’23) e una minore per il butteroil (-52% genn-febbr’24/genn-febbr’23). Il lattosio è unico prodotto in costante espansione, infatti le importazioni sono aumentate ogni mese negli ultimi quattordici mesi, guidate dalle maggiori spedizioni provenienti dal fornitore principale, gli Stati Uniti, che compensano il calo della merce Ue.