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Coldiretti torna al Brennero per due giorni di ‘ispezioni’

Negli anni passati il valico del Brennero, che collega l’Italia con Austria e Germania, importanti mercati e in chiave Ue ed extra Ue, era meta di continui pellegrinaggi di Coldiretti alla ricerca di materie prime, cisterne di latte straniero o di prodotti semilavorati, in ingresso nel nostro Paese. L’iniziativa era ormai diventata un rito annuale e una immancabile passerella per i ministri dell’Agricoltura, con pullman di soci organizzati dal sindacato guidato da Ettore Prandini. E così, mentre sfilavano sullo sfondo i tanti camion di prodotti italiani diretti all’estero, uomini e donne in maglietta gialla fermavano e perquisivano, senza ovviamente averne nessun titolo, quelli in ingresso in Italia alla ricerca di qualche genere di ‘malefatta’, sotto gli occhi delle forze dell’ordine e, appunto, di politici e assessori che partecipavano al rito. Poi, dopo tante polemiche, la gita al Brennero è finita nel dimenticatoio per qualche anno. Ma, complici probabilmente le europee, i ‘gialli’ sono tornati sul luogo del misfatto con una manifestazione in corso oggi e domani (foto).

“Il Brennero è un luogo-simbolo per il passaggio dei falsi prodotti made in Italy che invadono il nostro mercato ed è da qui che rilanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini al valico italo-austriaco in occasione della manifestazione. Dimenticando però che, come evidenziato sopra, il Brennero è sopratutto il luogo da cui i prodotti made in Italy prendono la strada dell’Europa e del mondo. Così, oggi e domani, Coldiretti ha organizzato il presidio, con agricoltori che stanno raggiungendo la frontiera per “verificare, contestualmente alle operazioni delle forze dell’ordine, il contenuto di tir, camion frigo ed autobotti”, come spiegano i diretti interessati. L’obiettivo della mobilitazione dichiarato dall’organizzazione agricola è “difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue”. Dal Brennero viene anche lanciata anche la raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza: l’obiettivo è raggiungere un milione di adesioni. L’organizzazione fa anche esempi concreti, dalle patate straniere vendute come italiane o dei falsi carciofi brindisini di provenienza africana (tutti non in vendita, in realtà, ma sequestrati dalle autorità all’ingresso nel nostro Paese). “Porti e valichi di frontiera – denuncia Coldiretti – non possono più essere un colabrodo da cui passa di tutto. La mobilitazione”, spiega ancora Coldiretti, “rappresenta infine una risposta all’attacco arrivato dalla Corte dei Conti Ue nell’Audit concluso lo scorso dicembre in merito ai decreti italiani sull’etichettatura d’origine per pasta, riso, derivati del pomodoro, latte e formaggi, salumi, considerate ostacoli al libero commercio.

Brennero: i prodotti dairy indicati da Coldiretti

Durante la giornata Coldiretti ha diffuso una nota relativa alle ‘perquisizioni’ effettuate. Tra i vari prodotti di diversi settori, vengono indicate anche “cagliate danesi per fare il formaggio con destinazione Parma, 25mila chili di latte austriaco diretti a Bresciaformaggi con nome italiano fatti nel Nord Europa“. Quanto alla giornata di domani, Coldiretti spiega: “La mobilitazione prosegue martedì 9 aprile con i controlli su tir e autobotti e la predisposizione della black list dei prodotti più pericolosi con l’analisi settore per settore sui cibi contaminati scoperti dopo essere entrati nel nostro Paese”.