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Direttiva emissioni: rimandata al 2026 la valutazione sui bovini

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva l’accordo raggiunto con gli Stati membri sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED), con 393 voti favorevoli, 173 contrari e 49 astensioni, e il regolamento sul nuovo Portale delle emissioni industriali, con 506 voti favorevoli, 82 contrari e 25 astensioni, dando così il via libera alle norme contenute nella direttiva, che hanno l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo. Se esultano, per il momento, gli allevatori di bovini, altrettanto non vale per gli allevamenti di suini e pollami.

La nuova legge, infatti, estende le misure previste dalla Direttiva sulle emissioni industriali (IED) agli allevamenti di suini con più di 350 unità di bestiame, escludendo quelli che applicano metodi estensivi o biologici, o che allevano gli animali all’aperto per un periodo significativo dell’anno. Per il pollame, la Direttiva emissioni si applica agli allevamenti con oltre 300 galline ovaiole o 280 polli da carne. Un limite complessivo di 380 unità è previsto per le aziende che allevano sia suini che pollame. La legge approvata dal Parlamento europeo dovrà ora essere adottata dal Consiglio europeo. Il passo finale sarà la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue, con l’entrata in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno poi 22 mesi per recepire la Direttiva emissioni nel proprio ordinamento nazionale.

Entro il 2026, la Commissione europea valuterà l’estensione di queste norme anche agli allevamenti bovini e l’introduzione di una clausola di reciprocità per i prodotti importati da paesi extra-UE, al fine di garantire standard equivalenti a quelli europei.

Dopo il voto, il relatore Radan Kanev (PPE, Bulgaria), ha commentato: “Il voto di oggi dimostra l’impegno del Parlamento verso l’obiettivo emissioni zero del Green Deal e per la salute degli europei. Dimostra inoltre che tali obiettivi possono essere raggiunti senza imporre ulteriori oneri amministrativi alle imprese e in particolare agli agricoltori europei. Il voto sottolinea che i deputati capiscono le ragioni delle proteste degli agricoltori.”