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Direttiva emissioni industriali: includere i bovini è la “priorità assoluta” della presidenza spagnola dell’Ue

Non sono buone per la zootecnia le notizie che arrivano dalla Ue in merito alla direttiva emissioni industriali (direttiva 2010/75/Ue). L’inclusione dei bovini, come già spiegato a Insiderdairy da Caterina Avanza qualche tempo fa, non è affatto scongiurata, a dispetto di alcune notizie circolate in Italia. Anzi, l’inclusione dei bovini nel campo di applicazione della direttiva è la “priorità assoluta” della Spagna. In un documento dell’8 novembre, la presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue, infatti, ha invitato l’Unione a concederle un margine di manovra in vista del trilogo del 28 novembre, che dovrebbe essere quello conclusivo, sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali. “Mantenere il bestiame all’interno del campo di applicazione nell’accordo finale con il Parlamento è la massima priorità della presidenza”, fanno sapere gli spagnoli. A questo proposito, qualche giorno fa, le organizzazioni zootecniche del settore della carne hanno rivolto un appello ai ministri Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, invitandoli a “rigettare tutte quelle disposizioni che vorrebbero includere il settore bovino all’interno della Direttiva, imponendo soglie stringenti sulla base di un’errata equiparazione dell’allevamento alle attività industriali”.

Anche gli eurodeputati, come è noto, si oppongono all’estensione del campo di applicazione della direttiva a questo tipo di allevamento. Per convincerli, la Spagna proporrà di innalzare la soglia oltre la quale gli allevamenti di bovini e suini rientrerebbero nella direttiva a 450 unità di bestiame (UBA), rispetto alle 350 UBA della posizione inizialmente difesa dagli Stati membri (e alle 150 UBA della proposta dell’esecutivo). Numeri che, secondo la presidenza spagnola, ridurrebbero l’impatto della norma al di sotto del 2% degli allevamenti di bovini, in Unione Europea. Di fronte a queste notizie stupisce ancora di più la reazione di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, che si infiamma sulla carne sintetica (ancora del tutto ipotetica, in Europa) e non interviene sull’argomento, di strettissima attualità.