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Afidop e Fipe al Masaf: “Sostenere la valorizzazione dei formaggi Dop nella ristorazione”

I formaggi Dop sono di casa in un ristorante italiano su quattro (25,3%), ma solo uno su 10 (10,2%) li valorizza riportandone la corretta denominazione nel menu. A rivelarlo uno studio Griffeshield per Afidop – Associazione dei Formaggi Italiani Dop e Igp – realizzato su un campione rappresentativo di 21.800 ristoranti e presentato oggi a Roma al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida (in foto con Antonio Auricchio), assieme al nuovo logo dell’associazione. Insomma, un’occasione non sfruttata appieno per un comparto che, con 4,68 miliardi di euro di valore alla produzione e 56 denominazioni, rappresenta il 59% del valore del cibo DOP IGP e SGT del Paese e detiene il primato mondiale per numero di produzioni casearie certificate. Pur essendo tra le prime voci dell’agroalimentare italiano, con cinque posizioni nella top 10 dei prodotti Dop per fatturato, il comparto ha importanti margini di crescita, per Afidop, specie nel fuori casa, dove i formaggi sono al centro dell’offerta ma non vengono valorizzati come meriterebbero. Ciò anche alla luce del percepito dei consumatori italiani, con il 58% che ritiene importante la presenza del marchio sui propri acquisti alimentari e il 40% che è disposto a spendere dal 5 al 10% in più per avere un prodotto certificato.

Afidop e Fipe: linee guida per evidenziare i formaggi Dop nei ristoranti

Per questo Associazione dei Formaggi Italiani Dop e FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi hanno condiviso oggi a Roma la necessità di valorizzare meglio i formaggi Dop Italiani nei menu di tutto il Paese. Le due Associazioni lavoreranno insieme per definire Linee Guida di corretta evidenziazione delle produzioni certificate nei menù. Uno strumento a sostegno degli operatori che lavorano nella ristorazione. La corretta valorizzazione delle denominazioni Dop e Igp costituisce, infatti, non solo un obbligo di legge, ma prima di tutto un mezzo di promozione dei territori, delle loro produzioni, oltreché delle scelte di qualità degli operatori che le adottano nei loro piatti e menù.

Per il presidente di Afidop, Antonio Auricchio: “L’impegno confermato oggi per promuovere il corretto utilizzo delle denominazioni e una adeguata presentazione dei formaggi certificati ci dà una marcia in più per tutelare e valorizzare anche grazie al supporto del mondo della ristorazione questo patrimonio unico e distintivo e fortemente rappresentativo della cucina italiana, candidata dal Ministro Lollobrigida a diventare patrimonio Unesco. La ristorazione è uno dei terminali più importanti della nostra filiera agroalimentare sulla quale occorre lavorare per fare breccia ed educare il consumatore. La tavola italiana – che siano pasti in ristoranti, agriturismo o pizzerie – vale oltre un terzo della spesa turistica prevista per il 2023 ed è un valore storico e culturale da difendere. Impostare un dialogo costruttivo sull’impiego delle denominazioni andrà a beneficio dei consumatori, dei ristoratori e dell’intero sistema Paese”.

Il ministro Lollobrigida: “Un tavolo con Afidop per la valorizzazione delle Dop nella distribuzione”

L’avvio della collaborazione tra le due organizzazioni è stata inoltre l’occasione per Afidop di chiedere al Governo italiano di sostenere il settore con strumenti normativi che supportino la riconoscibilità dei prodotti certificati e limitino presentazioni confusionarie dei prodotti DOP italiani.

“Al Governo chiediamo di continuare a tenere dritta la barra sulla valorizzazione dei prodotti Dgp e IGP, rafforzando controlli e strumenti. Troppo spesso ci troviamo – ha detto Auricchio – di fronte a pratiche destinate a confondere il consumatore nei supermercati, dove prodotti certificati e non sono messi assieme senza distinzione, generando confusione nelle scelte di acquisto dei nostri consumatori. Occorre rafforzare i controlli mirati alla tutela delle nostre produzioni e a salvaguardare i consumatori, anche grazie alla cabina di Regia, istituita dal MASAF, per sostenere e difendere la filiera agroalimentare di qualità italiana. I Consorzi, da questo punto di vista dimostrano un costante impegno volto alla tutela dei nostri prodotti. Un esempio particolarmente eloquente è la recente collaborazione tra Consorzio del Gorgonzola, Consorzio del Grana Padano e Consorzio del Parmigiano Reggiano che ha portato alla denuncia alle autorità preposte di una pratica ingannevole relativa alla presentazione di prodotti Dop, mischiati con prodotti non certificati, in uno store della distribuzione organizzata. Questo è il motivo per cui sarebbe necessario definire meglio – anche da un punto di vista normativo – la possibile presentazione dei formaggi Dop presso la grande distribuzione”. Per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “Dobbiamo spiegare che cosa c’è dietro i formaggi Dop in termini di produzione e trasformazione. Dobbiamo difendere i nostri prodotti dall’aggressione di chi invece, sui mercati internazionali, utilizza il metodo della contraffazione di denominazioni che richiamano i nostri prodotti di eccellenza senza che vengano realizzati con i nostri metodi e con la nostra capacità. Apriremo un tavolo insieme ad Afidop per cercare di capire, senza particolari aggravi per la distribuzione, come riuscire a dare la possibilità alle persone di sapere verso quali prodotti indirizzarsi e avere la libertà di scegliere in maniera più oculata cosa acquistare”.

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