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Come sta andando il mercato dairy? Parte 2: Usa e Nuova Zelanda

L’analisi della situazione attuale e del prossimo futuro nel mercato dairy, prendendo le mosse dai numeri e dalle tendenze. Christophe Lafougere, ceo di Gìra Food, di recente ha fatto il punto della fase attuale nel corso di una assemblea organizzata da Assocaseari, a Peschiera del Garda, analizzando tutti i principali player. Dopo l’Unione europea, altri due big sotto la lente di Lafougere: Usa e Nuova Zelanda.

Mercato dairy: la raccolta latte negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda

Negli Stati Uniti la produzione di latte è in aumento e, secondo le stime, l’anno dovrebbe chiudersi con un incremento complessivo dell’1%. Attualmente, però, i margini degli allevatori Usa stanno scendendo, a causa dell’aumento dei prezzi della razione alimentare, e di conseguenza stanno crescendo le macellazioni. Un quadro che sarà sicuramente aggravato dal fatto che il raccolto, per i mangimi, non sarà positiva a causa del clima. Anche in Nuova Zelanda la raccolta è in crescita e sta consentendo di recuperare ciò che era stato perso a causa del clima. Nel solo mese di aprile l’incremento è stato del +6,7% e per l’anno, nel suo complesso, si prevede una crescita totale del +1,7%, in media con i risultati degli ultimi dieci anni.

Cosa accadrà in futuro: su gli Usa, giù la Nuova Zelanda

In generale il quadro, negli Usa, vede sopratutto la presenza di grandi produttori, con un significativo potenziale di crescita per il futuro. Mentre l’Europa andrà in negativo, sul latte, gli Usa saranno fra i paesi in crescita e contribuiranno ai grande cambiamenti che si prevedono per il futuro, con l’aumento dell’export lattiero caseario americano e la diminuzione, a lungo termine, di quello made in Ue. Diversamente da quanto dovrebbe accadere negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda la crescita della raccolta latte è destinata a fermarsi a causa dei limiti introdotti dal governo alle emissioni delle vacche, rispetto alle quali dovrebbe arrivare anche una tassa sulle emissioni.

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