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Yuka ottiene il via libera dall’Antitrust. Ma dovrà introdurre otto modifiche all’app

L’Antitrust ha concluso l’indagine avviata su Yuka, l’app francese che si propone di fornire una valutazione salutistica dei prodotti alimentari basata in parte sul sistema Nutriscore, offrendo anche proposte alternative per i prodotti giudicati mediocri o scarsi. I dubbi dell’Autorità, che aveva avviato l’indagine dopo le critiche avanzate da Confagricoltura e dall’Associazione Codici, erano chiari: “Il consumatore potrebbe essere indotto ad attribuire proprietà salutistiche ai prodotti con un giudizio positivo secondo Yuka e quindi a fidarsi dell’app per fare delle scelte alimentari”. Dopo otto mesi di indagine l’istruttoria si è conclusa a favore di Yuka, anche perché la società ha presentato una serie di impegni e di modifiche al servizio, tutte nella direzione di rendere più trasparente il metodo di valutazione e facilitare il meccanismo utilizzato per proporre le alternative, accolte dall’Antitrust, che dovranno obbligatoriamennte essere introdotte entro 90 giorni dal pronunciamento, avvenuto il 12 luglio. Nel corso dell’istruttoria, gli avvocati Daniele Gallo e Giorgio Vercillo dello studio Zoppini, che rappresentavano Yuka, hanno anche spiegato che l’app si basa solo in parte sul Nutriscore poiché utilizza una propria metodologia di attribuzione dei punteggi, in grado di produrre risultati diversi. Una differenza legata al fatto che Yuka fornisce anche una valutazione sugli additivi che il Nutriscore non considera, oltre a proporre alternative più salutari.

Un pronunciamento importante, quello dell’Antritrust, perché arriva in un momento molto caldo sul fronte dell’etichettatura nutrizionale. Entro la fine del 2022, infatti, la Commissione Ue dovrà presentare una proposta di etichettatura fronte pacco, con l’obiettivo di limitare la promozione di cibi con un elevato contenuto di grassi, zuccheri e sale. Ad oggi, è il modello francese del Nutriscore quello che ha più probabilità di essere adottato anche se l’Italia è da sempre fortemente contraria a questo strumento ed ha presentato una propria alternativa: il Nutrinform Battery.

Le otto proposte di Yuka

Sono otto gli impegni che la società dovrà mantenere entro 90 giorni. Il primo prevede che l’app, in Italia, precisi che “la metodologia di valutazione alimentare dei prodotti applicata da Yuka è indipendente. Si ispira a studi scientifici e, quanto alle caratteristiche nutrizionali, al metodo Nutriscore, ma non è stata preventivamente approvata dalle autorità sanitarie, né si risolve in una mera applicazione del metodo Nutriscore”. Il secondo punto riguarda le relazioni e gli studi scientifici sui cui Yuka fonda le proprie valutazioni, che dovranno essere elencati e corredati di link di collegamento al sito internet su cui sono pubblicate. Queste informazioni integrative saranno rese accessibili sulle pagine web relative alla valutazione dei prodotti alimentari.

Yuka, inoltre, dovrà integrare la descrizione del metodo di valutazione contenuta nell’app con un link, disponibile per ogni prodotto scansionato, attraverso cui l’utente verrà indirizzato a una pagina dedicata con il punteggio disaggregato ottenuto dai singoli prodotti. Oltre a ciò dovrà includere i link agli studi di enti regolatori internazionali e nazionali e agli articoli scientifici più importanti, in merito ai benefici derivanti dalla consumazione di prodotti biologici. Gli altri impegni riguardano le modifiche ad alcune clausole come quelle sul ‘Metodo di valutazione’ e sulle ‘Modalità di selezione e ordinamento delle alternative da mostrare all’utilizzatore della app’. È prevista inoltre la pubblicazione sulla pagina web di Yuka di una descrizione del metodo Nutriscore. Tra gli impegni c’è anche quello della sostituzione, in tutte le pagine e sezioni della app e del sito web, delle espressioni “elementi negativi” ed “elementi positivi” con le espressioni “elementi da limitare” ed “elementi da favorire”.

Tra gli impegni ci sono anche modifiche che riguardano i formaggi

Tra le proposte e gli impegni di modifica che Yuka ha presentato all’Antitrust c’è anche una parte che riguarda i formaggi. E prevede la modifica e l’integrazione delle informazioni attualmente contenute alla pagina “Perché il formaggio ha spesso valutazioni basse?”, nel modo seguente: “Per loro natura, i formaggi sono ricchi di grassi saturi e sale. La valutazione dei prodotti alimentari si basa per il 60% sui valori nutrizionali del prodotto. Il metodo di calcolo si basa su quello del sistema Nutriscore. Sebbene il metodo sia adattato al fine di considerare l’apporto di calcio associato alla consumazione del formaggio, esso penalizza gli alti livelli di grassi saturi e sale. Ciò spiega perché la maggior parte dei formaggi non ha una buona valutazione nell’app. L’idea non è quella di evitare, a monte, questi prodotti, ma di prendere coscienza della loro composizione, così che il consumatore possa consapevolmente decidere circa la quantità del prodotto da consumare. La modalità di produzione (artigianale o industriale) non viene considerata nel metodo di valutazione, così come i vari label (Igp, Dop, ecc.)”.