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Veronafiere: nuovo presidente è l’ex senatore Federico Bricolo

Veronese, classe 1966, dal luglio 2020 è Consigliere di Amministrazione dell’Aeroporto Catullo della città scaligera, Federico Bricolo è il nuovo presidente di Veronafiere. Per il triennio 2022–2025 sarà lui a guidare la SpA. L’elezione è avvenuta nel corso dell’Assemblea dei Soci che, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2021 del Gruppo, ha provveduto anche a eleggere i 7 membri del nuovo Consiglio di Amministrazione, secondo quanto previsto dallo statuto approvato il 18 febbraio scorso, e i due vicepresidenti.

Oltre a Federico Bricolo, è un CdA tutto al maschile quello di Veronafiere per il prossimo triennio: 

  • Romano Artoni, nominato vicepresidente, già consigliere della società fieristica dal 2017 e vicepresidente dal 2017 al 2019 e presidente di UniT, società informatica del Gruppo Unicredit;
  • Maurizio Danese, alla guida di Veronafiere SpA dal 2015 e per due mandati, presidente Aefi (Associazione Esposizioni e Fiere italiane) e vicepresidente Pregis SpA; 
  • Matteo Gelmetti, confermato vicepresidente e vicepresidente Ptsclas SpA; 
  • Alberto Segafredo, amministratore delegato di Ven-to, analista finanziario e membro del Comitato finanza di Fondazione Cariverona; 
  • Alex Vantini, presidente Coldiretti Verona; 
  • Mario Veronesi, presidente del Gruppo Veronesi SpA.

Chi è Federico Bricolo, nuovo presidente di Veronafiere Spa

Bricolo ha alle spalle una lunga carriera nelle Istituzioni, che lo ha portato a ricoprire incarichi di primo piano sia nell’ambito del Governo, come sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, che del Parlamento.

Alla Camera dei Deputati, è stato segretario della Commissione bicamerale d’inchiesta Antimafia, membro della Commissione Giustizia, della Commissione Difesa, di quella Ambiente e Lavori pubblici nonché vicepresidente del Gruppo parlamentare della Lega Nord.

Al Senato, ha ricoperto l’incarico di presidente del Gruppo dei Senatori della Lega Nord, è stato membro della Commissione Affari Esteri-Emigrazione e della Commissione di vigilanza sulla Rai.

Ha ricoperto anche incarichi in organismi internazionali: ha fatto parte della delegazione all’Assemblea Parlamentare dell’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ed è stato vicepresidente delle delegazioni presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e dell’Unione dell’Europa Occidentale. 

Per cinque anni, inoltre, ha vestito il ruolo di Presidente del CdA di Editoriale Nord e successivamente è stato responsabile della Segreteria politica e dell’Ufficio legislativo della Lega Nord.

“Raccolgo un testimone importante e oltremodo sfidante sotto il profilo della competitività della quarta industria fieristica italiana, dell’internazionalità delle manifestazioni a marchio Veronafiere e delle potenzialità di una società divenuta nel tempo un vero e proprio brand di promozione nel mercato globale”, il commento del neopresidente nel ricevere il testimone da Maurizio Danese. “Consolidamento e crescita di Veronafiere, oltre a innovazione e rinnovamento, saranno al centro del mio mandato e dell’azione del Consiglio di Amministrazione di alto profilo eletto oggi dai Soci, ai quali esprimo riconoscenza per l’incarico affidatomi”.

Veronafiere ha un nuovo presidente: è l’ex senatore Federico Bricolo. Maurizio Danese resta nel CdA tutto al maschile del prossimo triennio.

Veronafiere Spa: il fatturato 2021 e le previsioni 2022

I risultati consuntivi 2021 di Veronafiere Spa, a livello di Gruppo, mostrano un fatturato a 73,6 milioni di euro (senza i contributi il fatturato sarebbe stato di 42,4 milioni di euro con un incremento del 14% sul 2020), con un Ebitda positivo per 18 milioni di euro, principalmente riconducibile alla ripresa del business nel secondo semestre oltre che ai contributi ricevuti nell’esercizio, e un risultato netto di Gruppo pari a 4,2 milioni di euro. 

Questi risultati, spiega una nota della Spa scaligera, oltre all’aumento di capitale e all’incasso dei contributi, hanno consentito di riportare la posizione finanziaria netta “area di confort con i principali indicatori finanziari rientrati nella normalità”.

Si tratta di un consuntivo che riflette ancora l’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto anche nel 2021, causando un blocco quasi completo dell’attività fieristica per tutto il primo semestre.

“I risultati del 2021″, evidenzia Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, commentando la performance, “sono frutto anche di una forte focalizzazione sulla riprogettazione, anche innovativa, delle manifestazioni e di tutti i prodotti in portafoglio con una attenta gestione dei costi. Nel 2022 siamo ripartiti nonostante lo stop and go dei primi due mesi con tutte le rassegne previste in calendario e puntando attraverso il Piano per la ripartenza sul rilancio e sul rafforzamento dei prodotti core del Gruppo Veronafiere, sull’accelerazione dei processi di digitalizzazione e di internazionalizzazione, sulla realizzazione di nuove efficienze e sinergie con particolare riguardo a nuove competenze e open innovation”.