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Fiere: risolto il nodo dei vaccinati non Ema

“Tutto bene quel che finisce bene”, sostiene il saggio. E questa volta il buonsenso ha prevalso. Andando a sanare una problematica che metteva a rischio le fiere italiane, nessuna esclusa. Non bastavano gli slittamenti di data, infatti. Un nuovo fronte caldo per le fiere si era aperto: il nodo dei vaccinati non Ema. Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri cambia radicalmente prospettive e orizzonti, “salvando” le rassegne italiane in agenda nei prossimi mesi. E il giro di giostra può riprendere.

Vaccinati non Ema: problema risolto per le fiere italiane

A comunicare la soluzione della questione legata al nodo dei vaccinati non Ema è Aefi, l’associazione che raggruppa esposizioni e fiere italiane, che per prima aveva sollevato il caso.

“Il riconoscimento dello status vaccinale del Paese di origine integrato da tampone in caso di non conformità con quello italiano consente alle fiere di tornare ad essere hub strategici per il business delle pmi del made in Italy”, sottolinea il presidente Maurizio Danese, a commento del decreto licenziato ieri sera in Cdm.

“Il nuovo decreto Covid approvato dal Governo va, ancora una volta, nella direzione auspicata dal sistema fieristico e dalle imprese italiane. Aefi, l’Associazione delle esposizioni e fiere italiane che rappresenta il 96% delle manifestazioni del Belpaese, non può che esprimere il plauso per un provvedimento adottato con la massima tempestività”.

“Una boccata di ossigeno”, prosegue Danese, “che permetterà di garantire pieno carattere internazionale alle decine di manifestazioni rinviate nel primo bimestre soprattutto a causa di importanti defezioni da parte di operatori dei Paesi terzi. Un successo anche per le imprese del made Italy e per il turismo d’affari generato dall’industria fieristica che, prima del Covid, registrava un indotto di oltre 23 miliardi di euro l’anno”.

Veronafiere lancia il primo segnale di ripartenza

A fare eco al numero uno di Aefi, che ricopre la carica di presidente anche di Veronafiere, il direttore generale della Spa scaligera, Giovanni Mantovani, che sottolinea l’importanza della decisione assunta per due eventi strategici per l’agroalimentare tricolore in scena proprio a Verona nei prossimi mesi.

“Il decreto legge approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri ci consente di guardare con ottimismo alle prossime manifestazioni internazionali del nostro calendario, a partire da Fieragricola e Vinitaly confermate rispettivamente dal 2 al 5 marzo e dal 10 al 13 aprile”, spiega Mantovani. 

“Infatti, il riconoscimento dello status vaccinale del paese di origine, integrato dal tampone in caso di difformità rispetto a quello italiano, riapre le porte alle migliaia di buyer e operatori professionali esteri che ogni anno scelgono le filiere del made in Italy rappresentate da Veronafiere e, al contempo, salvaguarda il business delle nostre aziende espositrici”. 

Si prospetta, dunque, una schiarita all’orizzonte. E riprendendo le parole del saggio: “Tutto è bene quel che finisce bene… E l’ultimo chiuda la porta”.