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Cina: febbraio a +11% per l’import di formaggio. Ma gli stock sono ingenti

Player sempre più importante sul fronte delle importazioni, i cui ingenti acquisti producono effetti su disponibilità e quotazioni, la Cina è ancora più significativa con la crisi internazionale in corso e le tensioni che attraversano tutte le filiere alimentati. Dal punto di vista del mercato lattiero caseario, il fiore all’occhiello dell’import cinese continua ad essere il Wmp che, a gennaio 2022, ha raggiunto un nuovo record: 229mila tonnellate di prodotto entrate nel Paese. Anche a febbraio è aumentato notevolmente, secondo l’analisi Assocaseari del report di Trade Data Monitor, registrando un +40% rispetto allo stesso mese del 2021. Questo segmento continua ad essere dominato dal prodotto neozelandese, grazie alle garanzie ancora in vigore nell’ambito dell’Accordo di Libero Scambio tra le parti che scompariranno dal 2024, insieme alle tariffe sul Wmp.

Cina: il Trade Data Monitor delle importazioni del primo bimestre 2022

Le importazioni di Smp sono aumentate leggermente a febbraio, ma senza riuscire a tamponare le perdite di gennaio: nei primi due mesi dell’anno, infatti, si registra un calo del-13% rispetto allo stesso bimestre 2021. I principali fornitori, in questo caso, sono Australia, Ue e Nuova Zelanda. L’import di crema e di burro è cresciuto a febbraio, rispettivamente del +37% e del +32% nel confronto con lo stesso mese 2021; la Nuova Zelanda è il principale fornitore di panna mentre la Ue di burro. Anche le importazioni di formaggio sono aumentate a febbraio, dopo un calo a gennaio, segnando +11% febbr.’22/febbr.’21. Anche in questo caso, le principali origini sono Nuova Zelanda, Australia e Unione europea. L’import di formaggio, però, ha chiuso il 2021 con un aumento del 36% rispetto al 2020, il che fa pensare che la Cina abbia stoccato grandi quantitativi di prodotto e non abbia quindi forti necessità nell’immediato. La domanda di siero di latte continua a essere debole, -45% genn-febbr’22/genn-febbr’21, quindi probabilmente la ricostituzione degli allevamenti suini ha raggiunto il suo limite massimo; il principale fornitore di siero sono gli Stati Uniti.