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Usa: l’import di burro Ue cresce del 67%, a gennaio. Stabili i formaggi

Il 2022 si è aperto con andamenti molti differenti per ciò che riguarda l’export Usa delle commodity lattiero casearie. Secondo il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari, l’export di formaggi, a gennaio, mette a segno un risultato positivo, con una crescita del 17% rispetto al 2021 e con un forte aumento delle spedizioni verso il principale mercato, il Messico, in crescita di ben il 74% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Segno opposto per l’export di Smp, diminuito del 6% genn.’22/genn.’21. La crescita delle spedizioni verso le Filippine, secondo mercato degli Usa, non ha infatti compensato le perdite registrate in Messico e Vietnam, cioè, rispettivamente, i mercati numero uno e tre per l’export Smp made in Usa. Il forte aumento dell’export di burro (+25%) e di butteroil (+270%) è dovuto solo ai volumi molto contenuti spediti nel gennaio 2021.

Quanto alle importazioni di commodity lattiero casearie, si registra una impennata del burro, cresciuto del 67% nel confronto con il mese di gennaio 2021, a testimonianza delle del fatto che la domanda di prodotto europeo continua ad essere forte negli Usa. Il 71% del burro totale importato è rappresentato da merce di provenienza Ue. Anche l’aumento della caseina importata, +40% genn.’22/genn.’21, riflette i maggiori volumi provenienti dal’Unione europea. Stabile, infine, l’importazioni di formaggio, ferma a poco più di 13mila tonnellate, dopo il calo fatto registrare a dicembre (-12%). Anche se, nel 2021, l’import è cresciuto complessivamente del 14%, con Italia e Francia che si confermano i principali fornitori.