Compral Latte/Inalpi e Bonifiche Ferraresi: gli investimenti agricoli nella food industry
C’è il caso dei 5 milioni di euro investiti per lo sviluppo di Inalpi dai soci della cooperativa di produttori Compral Latte e ci sono i 120 milioni di euro che Bonifiche Ferraresi metterà nel Fondo Italiano d’Investimento, Sgr nata su iniziativa del ministero dell’Economia e delle Finanze e partecipata da Cdp Equity, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Abi – Associazione Bancaria Italia e Confindustria. In entrambe le situazioni, c’è la mano di Coldiretti e ci sono attori del mondo agricolo, a vario titolo, che scommettono i propri capitali sullo sviluppo dell’industria. Una sorta di mondo al contrario da tenere d’occhio, per il ribaltamento della prospettiva e per certi legami pericolosi, come è quello fra gli investimenti di ispirazione statale e una part del mondo sindacale agricolo, con posizioni molto ideologiche, caratterizzata da rapporti senz’altro tesi con parte di quello industriale.
Il caso Inalpi: un centesimo di euro per litro di latte dagli allevatori Compral Latte
Nei giorni scorsi, a Cussanio (Cn), circa 200 soci in rappresentanza delle 250 aziende che aderiscono a Compral Latte, hanno deliberato la partecipazione al Piano di investimenti di Inalpi, sottoscrivendo un prestito obbligazionario convertibile di 5 milioni di euro per la costruzione della famosa seconda torre di sprayatura e potenziare le linee di lavorazione. Il prestito avrà una durata di 15 anni, con tasso di interesse annuo del 2%, e verrà finanziato con la cessione di un centesimo per ogni litro di latte conferito all’azienda dai soci Compral Latte. “Dodici anni fa ci siamo adoperati per promuovere il progetto Compral-Inalpi-Ferrero. La scelta di oggi, pur mantenendo la giusta distinzione dei ruoli, è una nuova tappa in un cammino di sviluppo che auspichiamo possa portare ulteriori benefici alla filiera”, è stato il commento di Bruno Rivarossa, delegato Coldiretti presente all’assemblea.
Senz’altro un sistema che ha esempi anche illustri nella storia ma risulta inusuale nel nostro Paese e di cui sarà interessante seguire gli sviluppi. Che qualcosa fosse nell’aria, era certo. Inalpi, a marzo 2021, aveva infatti annunciato un piano di investimenti da 148 milioni di euro, per il periodo 2021 – 2025, destinati proprio alla costruzione della seconda torre dello stabilimento di Moretta (Cn), che si aggiungerà a quella in opera dal 2010, e per la realizzazione di un moderno caseificio, ma anche per portare a compimento un percorso di sostenibilità, attraverso azioni per la tutela delle risorse idriche e la produzione di energie sostenibili.
I 120 milioni di euro di Bonifiche Ferraresi nel fondo Agritech&Food
Intreccio sempre più saldo fra Coldiretti e le politiche statali con il via libera, da parte della Consob, all’investimento di 120 milioni di euro attraverso Bonifiche Ferraresi (cassaforte del sindacato partecipata al 18,8% da Cassa Depositi e Prestiti) in Agritech&Food, fondo di investimento italiano mobiliare di tipo chiuso riservato ad investitori professionali, costituito e gestito da Fondo Italiano d’Investimento Sgr. Con l’obiettivo di arrivare a un capitale da 700 milioni di euro in una prima fase per poi raggiungere, con il sistema delle leve finanziarie, la quota di 1,3 miliardi da utilizzare per la crescita dalla filiera alimentare.
“Con questa operazione acquisiamo risorse dal mercato per accendere il motore del Fondo e consolidare il lavoro di riposizionamento nella filiera agroindustriale italiana”, ha spiegato Federico Vecchioni, che presiede Bonifiche Ferraresi. “Prima iniziativa dell’agricoltura italiana che vede nel progetto Coldiretti, Bf e Cai una visione strategica in grado di rafforzare la capacità competitiva delle imprese agricole italiane”. Ma Vecchioni dice anche di più sull’obiettivo di questa operazione: “Bf vuole essere partner strategico di un’azione che può convogliare risorse nella valorizzazione e nella tutela del network produttivo italiano, che rischia di essere aggredito da capitali stranieri“. In base al Regolamento del Fondo saranno previste alcune prerogative a favore di Bf relativamente, ad esempio, alla composizione del Comitato Investimenti – ivi inclusi i Key Men – ed alla designazione della maggioranza dei componenti dell’Advisory Board. Insomma, un’ingresso in piena regola nella finanza del food, per un intreccio che sicuramente non sorride al libero mercato.
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