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Prezzi alti, poca merce: l’export Ue in netto calo, a marzo 2022

Una traiettoria quasi interamente al ribasso per l’export Ue di prodotti dairy della Ue, a marzo, secondo il report Trade data Monitor analizzato da Assocaseari, in linea con la situazione in cui ci si trova dall’inizio del 2022. È evidente che la combinazione di minore disponibilità di latte e prezzi estremamente elevati causano una certa reticenza tra gli acquirenti. Gli Stati Uniti rappresentano un’eccezione alla tendenza, in relazione al formaggio, con un aumento delle importazioni pari al +13% da inizio anno.

Calano tutti i prodotti, per l’export Ue: dal latte, alla crema, dal burro ai formaggi, dal butteroli alle polveri. Le esportazioni di Smp continuano il loro notevole calo, con il mercato principale, la Cina, che importa il 32% in meno in termini di volumi da inizio anno. L’Algeria continua a importare meno Smp dall’Ue (-38% da inizio anno). Anche la Cina sta importando meno burro Ue (-26% YTD e -46% YOY). Nonostante una certa crescita per il butteroil nei singoli mercati (ad es. le spedizioni in Giordania sono aumentate del 106% da inizio anno), il quadro generale è di volumi in calo. La flessione della domanda cinese di siero di latte sta facendo sentire la sua presenza nelle statistiche Ue 27+Regno Unito, con il 46% in meno di spedizione da inizio anno. Anche l’Ffp è in discesa, con il mercato principale, la Nigeria, che importa -15% YOY e -16% YTD. Per quanto riguarda le importazioni, la Smp ha registrato una crescita importante (sebbene da una base molto ridotta). Tutto il prodotto extra è arrivato, rispettivamente, da Norvegia, Ucraina e Stati Uniti. Il balzo della caseina è dovuto principalmente alle maggiori spedizioni dall’Ucraina (+367% da inizio anno).