Grana Padano: crescono consumi e produzione del grattugiato
Nel primo bimestre 2024, anno bisestile, la crescita di Grana Padano grattugiato è del 14% rispetto a quella di gennaio-febbraio 2023. Anche la produzione è schizzata, con un +6,86% d’incremento nel secondo mese del 2024.
“A febbraio 2024 il Grana Padano grattugiato ha continuato a crescere: l’incremento è del 10% rispetto allo stesso mese del dell’’anno precedente (anche se con un giorno in più rispetto al 2022 non bisestile). Il primo bimestre dell’anno si è chiuso, pertanto con un progresso del 14% che, proiettato sull’anno, equivale a 290mila forme, circa il 5,5% in più di Grana Padano con il marchio destinato a questo segmento nel 2023“, spiega Stefano Berni, direttore del Consorzio di Tutela del Grana Padano. “È chiaro che il Grana Padano ormai sostituisce altri formati. Una crescita così importante fa capire come mai il grattugiato è arrivato a valere il 40% delle vendite totali di Grana Padano nel 2023 ed è anche un indizio sul fatto che il potenziale del segmento sia, ancora, in parte, probabilmente inespresso”. La produzione di Grana Padano, intanto, ha registrato, nel mese di febbraio, un aumento del 6,86% rispetto allo stesso mese del 2023. A parità di giorni con lo stesso mese del 2023 l’incremento sarebbe stato limitato al 3,17%, un trend perfettamente in linea con quello di gennaio 2024.
Grana Padano: l’operazione “Buona Pasqua”
Il Servizio Vigilanza e Tutela del Consorzio Grana Padano, nell’ambito del piano di controlli “Buona Pasqua”, attivato in previsione dell’aumento dei consumi per le festività, ha rilevato alcune infrazioni.
Le situazioni irregolari sono emerse in Campania e nel Veneto. È stato scoperto Grana Padano esposto in vendita con stagionatura dichiarata pari a 16 mesi e risultata essere invece di alcuni mesi inferiore. In un altro punto vendita era stato applicato un adesivo riportante il logo Grana Padano su un formaggio comune ed infine in un esercizio commerciale si è trovato in vendita come Grana Padano Riserva oltre 20 mesi del formaggio retinato, ovvero addirittura privo dei requisiti qualitativi previsti dal Disciplinare di Produzione per la marchiatura a fuoco. Tutte queste confezioni sono state rimosse dal mercato e inflitte ai responsabili delle condotte illecite sanzioni di importo variabile da 2mila a 13mila euro.