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Il lisozima è un conservante: il Tar del Lazio dà ragione al Consorzio del Parmigiano

Nuova puntata della vicenda lisozima, che vede contrapposti il Consorzio del Grana Padano e quello del Parmigiano Reggiano: il Tar del Lazio ha infatti accolto il ricorso del Parmigiano Reggiano, presentato nel 2018 contro il ministero della Salute. Oggetto del contendere la circolare del Minsal nella quale si stabiliva che il lisozima può essere considerato un coadiuvante tecnologico e non un additivo conservante. La conseguenza della circolare era consentire ai prodotti che contengono questa proteina dell’uovo, come il Grana Padano ma anche altri formaggi, di riportare in etichetta la dicitura “senza conservanti”.

Una nota del Consorzio spiega che “dopo cinque anni, dunque, il tribunale ha innanzitutto sancito che il Consorzio del Parmigiano Reggiano fosse legittimato a presentare ricorso, dato che l’iniziativa giudiziale si inserisce all’interno di una delle funzioni essenziali svolte dal Consorzio, ovvero la tutela della Dop.

Inoltre, considerato che il parere del Consiglio Superiore di Sanità richiamato dal ministero, e il conseguente provvedimento di accoglimento dell’istanza del Consorzio del Grana Padano, hanno portato alla modifica dell’elencazione degli additivi alimentari predisposta dai competenti organi europei, privandola di fatto di una parte del proprio contenuto precettivo, il Tar del Lazio ha riconosciuto che la tesi della deroga alla normativa dell’Unione Europea circoscritta al caso specifico del formaggio in questione non trova fondamento normativo in sede comunitaria e contrasta con il principio di sicurezza alimentare. L’allegato II del reg. n. 1333/2008 espressamente indica il lisozima quale coadiuvante alimentare dei formaggi stagionati, utilizzabile nella misura “quantum satis” (“quanto basta”). Da ciò consegue che il lisozima, sulla base della normativa comunitaria vigente in materia, è espressamente qualificato come additivo alimentare per qualsiasi formaggio nella cui produzione venga utilizzato. Per questo motivo, visto che il disciplinare vieta l’utilizzo di qualsiasi conservante, compreso il lisozima, il Parmigiano Reggiano è un formaggio senza conservanti mentre altrettanto non si può indicare nei formaggi che lo utilizzano.