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Inalpi: un libro per raccontare la filiera del latte

E’ gremito il Salone polifunzionale di Cascina San Giovanni, a Moretta (Cn), che ospita l’incontro della filiera Compral Latte-Inalpi con i 260 conferenti dell’azienda piemontese. L’occasione, presentare una pubblicazione dedicata a questa esperienza unica in Italia, diventa anche un momento di incontro e confronto. “La nostra filiera si racconta” è infatti il titolo del volume presentato durante il convegno – moderato dal giornalista Beppe Gandolfo – che ha coinvolto i vertici di Compral Latte e Inalpi, Intesa-Sanpaolo e DeLaval. Una filiera, quella Inalpi Compral Latte, che ha 260 associati, conferisce 750 tonnellate di latte ogni giorno in Inalpi, rappresentando un quarto di tutto il latte movimentato in Piemonte, con circa 25mila vacche in lattazione.

La mattinata si è aperta con i saluti del sindaco di Moretta, Gianni Gatti, seguito da Bruno Rivarossa – direttore Piemonte Coldiretti – che ha ricordato i momenti della nascita della filiera. L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Bartolomeo Bovetti (Compral) che ha ripercorso i passaggi principali che hanno portato alla realizzazione del libro e gli obiettivi del progetto. “Una storia inizia sempre con c’era una volta, ma io vorrei iniziare il racconto di questa storia con c’è oggi una filiera. La realizzazione di questo volume, per il quale ci siamo affidati a una professionista, Beatrice Mautino divulgatrice scientifica, vuole raccontare la nostra storia ai consumatori, per dare loro elementi reali su cui valutare i prodotti. Far conoscere il sistema che sta intorno alla filiera, i singoli passaggi, un racconto semplice di quello che avviene dietro le quinte da cui nascono i nostri prodotti.” – ha raccontato Bovetti.
La mattinata è poi proseguita con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte Raffaele Tortalla – Presidente Compral Latte, Ambrogio Invernizzi – presidente Inalpi, Marcello Pellegrino – Direttore Compral Latte.

Inalpi: per il 2024 occorre crescere nella raccolta della materia prima

Tortalla ha fatto il punto sull’annata che si sta concludendo: “Il 2023 è stato un anno positivo, ma quello che mi preme sottolineare è come, in tutti questi oltre 10 anni, abbiamo sempre avuto la capacità di collaborare in uno scambio reciproco tra il nostro mondo dei conferitori e quello dell’industria rappresentato da Inalpi. Ci siamo vicendevolmente sostenuti nei momenti più complessi, sapendo che far crescere questo progetto di filiera vuol anche dire costruire il nostro futuro e quello di tutte le nostre aziende, un progetto che ci è invidiato. E se devo guardare al 2024 so che dovremo lavorare molto, dobbiamo crescere nella raccolta della materia prima, perché grazie agli investimenti che Inalpi sta facendo, la richiesta è in continua crescita”.

Il presidente Invernizzi ha invece sottolineato come il concetto di filiera sia termine estremamente utilizzato, ma poco realizzato nella pratica. “Fare filiera ha un significato specifico, vuol ad esempio dire, e credo che questo sia il grande merito di questo nostro sistema, eliminare il conflitto. Noi lo abbiamo fatto attraverso l’indicizzazione del prezzo del latte pagato alla stalla, attraverso il coinvolgimento di un ente terzo (Facoltà di Agraria dell’Università di Piacenza) che ci supporta dandoci quel valore su cui creare le transazioni. E poi abbiamo fatto filiera reale lavorando insieme, lavorando sulla formazione, sul benessere animale, creando un rapporto non di sola successione, ma un vero e proprio gruppo di persone che vogliono perseguire una sempre crescente sicurezza, qualità e sostenibilità.

L’incontro si è poi concluso con l’intervento di altri due attori entrati in tempi più recenti all’interno del sistema, ma che costituiscono oggi un altro mattone nella costruzione della casa filiera latte. Pier Mario Romagnoli – direttore area Agribusiness Piemonte sud e Liguria di Intesa-Sanpaolo – che ha illustrato il progetto e la sua funzione all’interno della filiera, e Stefano Nappa – Sales Territory Manager che ha ricordato come DeLaval rappresenti un concreto supporto alla sostenibilità di ogni singola azienda agricola, supportando la crescita della produzione del latte, la conservazione, l’alimentazione e la gestione della mandria. La filiera corta e controllata si conferma dunque non solo sistema virtuoso, ma anche sistema in crescita, che ha numerosi obiettivi per un futuro molto prossimo, con occhio attento ad una crescita che sia sinonimo di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica.