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Latte spot e burro: salgono i prezzi in Italia, Francia e Germania

Sale la tensione sul mercato del latte spot, secondo l’analisi di Angelo Rossi, founder di Clal.it. Sono in crescita, infatti, le quotazioni del mais, della soia e della farina di soia, con la conseguenza di un aumento dei costi di produzione del latte per chi acquista le materie prime. In particolare, nell’ultima settimana, la farina di soia nazionale è cresciuta del 2,29% e il granoturco dell’1,36%. Una situazione che, però, non dovrebbe aggravarsi. La previsione di stock mondiali in crescita infatti, in proiezione, dovrebbe limitare le tensioni, anche se gli attuali e complessi scenari geopolitici potrebbero lasciare aperta la strada alla volatilità. Evidenti anche gli effetti sul mercato dairy. In questa fase, allo stesso tempo, i prezzi del burro e del latte spot seguono un trend rialzista in Italia, Francia e Germania. In Italia, lo spot è cresciuto dello 0,92%, attestandosi a 54,75 centesimi di euro al litro, in Francia dell’1,02% ( 49,50 cent) e in Germania dell’1,50% (50,75 cent). In termini assoluti, dunque, è l’Italia il paese dove il latte oggi, fra i tre considerati, costa decisamente di più. Quanto ai prodotti, stabili il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano mentre il burro cresce del 3,09%.

“La filiera non perda la speranza e lavori per rilanciare il commercio internazionale“, è l’auspicio di Angelo Rossi. Che aggiunge: “Per gli allevatori potrebbe essere il momento di lavorare sui costi di produzione. Migliorare la genetica, il benessere animale, la longevità delle bovine, incrementare la produttività e la qualità del latte, favorire la sostenibilità economica, ambientale e sociale sono solo alcune delle strategie che gli imprenditori agricoli possono prendere in considerazione per migliorare la competitività”.